ROMA – Il caro bollette colpisce anche gli aeroporti. Proprio nella fasedi ripresa del traffico aereo, dopo due anni di pandemia, gli scali nazionali subiscono un duro colpo a causa della crescita inarrestabile dei costi energetici.
Ad agosto 2022 i rincari che hanno interessato gli aeroporti sono stati in media, rispetto allo scorso anno, del 400% per l’energia elettrica e del 250% per il gas, con valori che, in certi casi, hanno superato di 10 volte i livelli del 2021.
I costi energetici, che prima della crisi avevano un impatto contenuto sui bilanci delle società di gestione, diventano ora una delle principali voci di spesa e, per alcuni aeroporti, arriveranno a pesare nei prossimi mesi fino ad un quarto degli oneritotali.
La riduzione dei consumi resa possibile dai numerosi interventi di efficientamentoenergetico finora realizzati dagli aeroporti ha mitigato l’effetto dei rincari ma in modo insufficiente. Gli aumenti, a lungo andare, rischiano di comportare inevitabili tagli alle spese di gestione e frenare la crescita del comparto.
Secondo le ultime stime disponibili, la crisi potrebbe determinare un aumento complessivo delle bollette nel 2022 pari a circa 150 milioni di euro.
“Rispetto a questi dati – afferma il Presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo – chiediamo che anche per gli aeroporti vengano individuate forme di sostegno che consentano di contenere l’impatto della crisi energetica sugli operatori della filiera.Per far fronte tempestivamente a questa emergenza – aggiunge il Presidente Borgomeo – invitiamo le Istituzioni competenti a valutare l’opportunità di utilizzare le risorse già stanziate a favore degli aeroporti con la Legge di Bilancio del 2020 e non ancora erogate”.
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