MILANO – L’avvento sul mercato dei DVD destinati a soppiantare le vecchie VHS, il debutto delle TV a schermo piatto, i primi SMS rigorosamente di 160 caratteri e l’alba di internet dove Netscape era il browser più utilizzato. Il 1997 è stato un anno particolarmente prolifico in termini di progresso tecnologico anche grazie a un’intuizione destinata a cambiare il mondo informatico. Il 26 ottobre di 25 anni fa, infatti, Ramnath Chellappa, professore d’informatica e operations management, pronuncia per la prima voltain ambito scientifico le parole “cloud computing”. Ci troviamo in un contesto universitario: una conferenza a Dallas dal titolo “Intermediaries in Electronic Markets” dove l’accademico definì il cloudcomputing come “un nuovo paradigma informatico in cui i confini saranno determinati dalla logica economica piuttosto che dai limiti tecnologici”. Gli anni ‘90 sono stati a tutti gli effetti il decennio in cui si sono gettate le basi della tecnologia cloud: diverse aziende hanno iniziato a offrire i primi servizidigitali e il termine si è diffuso con sempre maggiore successo tra addetti ai lavori e consumatori. Oggisi può affermare che il cloud computing è stata una delle invenzioni che ha cambiato per semprel’information technology: ha permesso a milioni di aziende di alleggerirsi dall’acquisto e dal mantenimento di data center e server fisici spostando nella nuvola digitale tutte le funzioni operative. “Il cloud è una rivoluzione tecnologica che non ha ancora smesso di portare benefici: sempre più imprese si affidano al cloud e alle tecnologie cloud native per costruire architetture IT flessibili, scalabili e sicure che garantiscano agilità, risparmio e ottimizzazione delle risorse, elementi vitali per il successo di qualsiasi organizzazione. Non è una semplice tecnologia: è un nuovo modo di fare innovazione per le imprese e le persone” afferma Federico Soncini Sessa, CEO di Mia-Platform, tech company 100% italiana specializzata nella costruzione di piattaforme digitali cloud-native.
Le cifre parlano di un mercato globale da 484 miliardi di euro, come afferma il recente report di Grand View Research, che ha anche previsto un giro d’affari per il 2030 di oltre 1.500 miliardi con un +15,7% di crescita annuale. Nell’anniversario del cloud qual è la situazione in Italia e in Europa? Secondo Eurostatil 60% delle imprese italiane dichiara di utilizzare servizi cloud per un mercato che l’Osservatorio Cloud Transformation della School of Management del Politecnico di Milano quantifica in 4,5 miliardi di euro(+15% rispetto al 2021). Il dato dell’adozione del cloud da parte delle imprese italiane (60%) è superiorealla media europea (42%) e posiziona il Belpaese al 5° posto nel continente, davanti a Germania (40%) e Francia (30%), in una classifica capeggiata dalla Svezia (75%) e chiusa dalla Bulgaria (13%). Il report di Eurostat specifica che il 79% delle aziende utilizza il cloud per la posta elettronica (l’Italia è prima in questa classifica con il 96%), il 68% per lo storage e il 58% per gli applicativi sulla sicurezza. Numeri importanti ma inferiori per quanto riguarda le applicazioni software per finalità più avanzate, come finanza/contabilità (48%), CRM (27%) e pianificazione delle risorse aziendali (24%).
Questi numeri fanno comprendere quanta strada è possibile ancora compiere per distribuire il paradigma cloud sugli altri ambiti dell’infrastruttura IT. A questo proposito Mia-Platform, inserita per il secondo anno consecutivo nella classifica “FT 1000 Europe’s Fastest Growing Companies” del Financial Times, ha da poco lanciato l’ultima versione della sua piattaforma, Mia-Platform v10, con nuove funzionalità che semplificano e accelerano il rilascio di applicazioni e servizi digitali, garantendo un’esperienza di sviluppo ottimizzata agli utilizzatori della piattaforma. “Con Mia-Platform v10 il nostro obiettivo è rendere sempre più semplice e veloce per le aziende lo sviluppo di nuovi applicativi e prodotti digitali. Il cuore dell’innovazione di Mia-Platform risiede nel suo approccio modulare e componibile, che permette il riutilizzo di componenti software e di microservizi pronti all’uso specifici per diversi settori merceologici, con un notevole risparmio di costi e tempi di delivery. Altra parola chiave della nostra offerta è collaborazione, con una solida rete di partner internazionali che, da un lato, integra i migliori componenti tecnologici all’interno del nostro catalogo e, dall’altro, ci supporta nel portare a mercato il nostro prodotto, in un’ottica di sinergia virtuosa e di ecosistema”, aggiunge Federico Soncini Sessa.
Flessibilità, sicurezza, capacità di accesso da qualsiasi parte del mondo in modalità self-service, prezzitailor made a seconda delle esigenze richieste: questi sono solo alcuni vantaggi relativi al cloud computinge alle infinite possibilità che hanno i provider di erogare servizi accessibili da remoto e accelerare notevolmente il time-to-market delle imprese. In 25 anni il cloud computing ha avuto un impatto radicale nell’universo IT andando a ripensare le infrastrutture informatiche aziendali: vediamo 10 curiosità, secondo un’indagine condotta da Espresso Communication per Mia-Platform sulle principali testate internazionali, che hanno contraddistinto la storia e l’evoluzione fino a oggi del cloud computing.
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