Bronzi di Riace: 50 anni di Studi e Ricerche. Dal 10 al 12 novembre, tre giorni di confronto

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REGGIO CALABRIA – Oltre trenta tra ricercatori e studiosi che dal 16 agosto del 1972 ad oggi si sono occupati dei Bronzi di Riace si ritrovano sulla terrazza del MArRC per il convegno internazionale I Bronzi di Riace: 50 anni di studi e ricerche: tre giorni di presentazioni, approfondimenti, nuovi rilevamenti e proposte intorno ai due guerrieri di bronzo dei quali da luglio 2022 si celebra lanno del ritrovamento.

In quello che è stato definito lanno della Calabria e della Magna Grecia – con spazi dedicati sui media di tutto il mondo, ma anche al Metropolitan Museum di New York e alla Festa del Cinema di Roma – le celebrazioni del 50° Anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace promosse dalla Regione Calabria continuano con un convegno deccezione a cura del Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Calabria.

Larcheologia subacquea incontra così larte antica, il restauro e la valorizzazione del territorio con quattro sezioni dedicate di approfondimento che vedranno alternarsi al tavolo grandi studiosi, archeologi, e non solo, italiani e stranieri.

I Bronzi di Riace non rappresentano solo due statue, ma un intero ecosistema culturale, quello della Magna Grecia, quello del cuore del Mediterraneo. Nei tre giorni di incontri si svilupperanno diversi temi.

Nella sezione archeologia subacquea il convegno sono presentate le campagne di ricerca che hanno interessato larea del ritrovamento dei Bronzi fino al 29 ottobre 2022. Tra gli appuntamenti, i diretti protagonisti delle indagini di ricerca archeologica sui fondali antistanti Riace Marina presentano al pubblico i risultati delle attività di ricerca con focus su uno scavo archeologico inverso, a partire dal giorno di rinvenimento fino alla più recente campagna di indagine condotta dal Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Calabria con il proprio funzionario archeologo subacqueo dintesa con i reparti di specialità dellArma dei Carabinieri – Nucleo Carabinieri Subacquei di Messina, Centro addestramento Carabinieri subacquei di Genova e Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza.

La sezione Storia dellArte Antica del convegno propone gli studi che fin dalla scoperta sono stati elaborati e che non accennano a pause, testimonianza dellimportanza del rinvenimento delle due statue nel mare di Riace e della loro attualità. I Bronzi di Riace: 50 anni di studi e ricerche presenta gli ultimi risultati, tra i quali limportante contributo di recentissime ricerche in Grecia con lindividuazione dellarea dove vennero fuse le due statue. Una nuova serie di studi rivela anche limportanza della ricostruzione delle rotte mediterranee nellantichità, supportate da sempre più numerosi rinvenimenti di relitti con relativo carico. Due relazioni affronteranno questa problematica giungendo a conclusioni importanti per larcheologia subacquea.

Per la sezione del restauro il convegno internazionale pone a confronto studi interdisciplinari per la prevenzione e protezione dei Bronzi di Riace. La storia dei Bronzi di Riace non termina con la loro scoperta e recupero: la conservazione delle due statue costituisce di fatto una serie di capitoli che si aggiungono a quanto già finora detto e illustrato. Le relazioni del Convegno aprono nuovi scenari, dove si percorrono strade nuove circa la manutenzione ordinaria e straordinaria dei due capolavori, sottoposti a impatti nuovi e continui da affrontare in tempi rapidi e con cognizione di causa. In questo senso, i Bronzi di Riace diventano di fatto dei veri apripista per nuove tecniche e metodi di restauro per quanto il Mediterraneo ha conservato nei suoi fondali, oggi interessati da inquinamenti che danno vita a nuove sfide anche per larcheologia subacquea.

La quarta sezione insiste sulle nuove vie della valorizzazione. Nellultimo quarto del XX secolo il mondo è radicalmente cambiato con laffermazione di internet e di nuove tecniche di comunicazione. La globalizzazione ha trasformato il modo di percepire la realtà, anche quella che fino a pochi anni fa era rappresentata dai musei di archeologia. La trasformazione in atto riguarda anche i Bronzi di Riace e tutta larcheologia subacquea del Mediterraneo: dalle tecniche antisismiche per la conservazione dei reperti alle luci, dalla temperatura al grado di umidità determinato dal numero di visitatori presenti. Nuova e determinante importanza viene inoltre conferita allambiente che ha custodito nel tempo i siti archeologici sommersi: lacqua del Mediterraneo, che diventa co-protagonista insieme ai Bronzi di Riace.

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