NAPOLI – “Se è giusto che si devono pagare le tasse, è atroce e ingiustificabile affliggere i contribuenti e i cittadini con le minacce violente che si associano alla riscossione. Penso ai sequestri amministrativi, alle ipoteche sulle case, ai pignoramenti dei conti correnti”. A parlare è l’avvocato Angelo Pisani (nella foto), presidente dell’associazione Noi Consumatori, che commenta la delibera approvata da palazzo San Giacomo che affida a società private esterne la riscossione di alcuni tributi a partire dal gennaio 2023.
“È assurdo – secondo Pisani – che il Comune di Napoli vada a creare questi strumenti così invasivi che non rispettano neanche le norme sulla privacy, non si può dare uno strumento a un privato, benché abbia un’autorizzazione, così invasivo per fare ricerche, incrociare i dati e quant’altro. Non c’è nessuna ufficialità, quelle persone non hanno fatto nessun concorso pubblico. Non hanno nessuna autorità per andare a mettere gli occhi, le mani nella vita del cittadino. Che garanzia c’è? Il Comune dovrebbe creare dei piani di rientro. Perché è giusto che chi ha dei debiti li paghi, ma è anche giusto che li paghi secondo le proprie risorse e con dei piani di rateizzi e di rientro possibili e non con l’incubo di vedere la propria casa all’asta o di dover lasciare dei debiti ai propri figli”.
“Io ho visto – continua Pisani – fermi amministrativi fatti da questo tipo di società private in altri comuni per 30 euro. Pignoramenti per 60 euro. Conti bloccati per 90. Cioè sono situazioni così invasive e così violente che una volta che ti bloccano il conto corrente devi essere tu a fare una causa che durerà 10 anni per far valere un tuo diritto. Ma non solo, se ti bloccano il conto corrente non puoi nemmeno pagare il mutuo o le bollette. Ti crea un danno escludendoti dalla vita legale, finanziaria legale, costringendoti ad andare dall’usuraio di turno. A questo punto era meglio Equitalia, siamo passati dalla padella alla brace”.
“Anziché pensare di affidare la riscossione alle società private che fanno solo business su questa attività – conclude Pisani – servirebbe un piano di assistenza psicologica per i contribuenti, dei centri di ascolto per risolvere queste problematiche. E poter pagare, ma in modo giusto, senza far arricchire la società di turno”.
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