Affitti: posto letto addio, ora si punta al monolocale

ROMA – La pandemia sta ormai ridefinendo il mercato degli affitti a medio termine e, oltre a cambiare il volto ai centri storici con la crisi dei bed & breakfast, sta rendendo sempre meno appetibili i posti letto e gli appartamenti in condivisione: secondo i dati di ZappyRent, startup tecnologica italiana operante nel mercato degli affitti a medio-lungo termine, in un anno la domanda di monolocali è passata dall’8% al 22% del totale delle richieste di prenotazione. A calare drasticamente la domanda di stanze in appartamenti condivisi – che solo nel 2019 rappresentava il 59% delle richieste di affitto a medio termine e che ora raccoglie solo il 34% delle domande.

Nonostante la narrazione che, in pieno lockdown, ha fatto sognare giardini, balconi e terrazzi, per chi punta ad affitti di breve e medio termine il monolocale rappresenta una sicurezza ben maggiore rispetto alla condivisione di spazio con altre persone non congiunte. Non a caso cresce il trend dell’affitto dell’intero appartamento, diviso con persone che si conoscono già in modo da garantirsi una maggiore tranquillità: l’affitto di appartamenti è passato dal 23% al 36% di tutte le richieste. 
Per quanto riguarda posti letto e stanze singole è Milano a soffrire di più: in un anno si è passati dall’80% di occupazione di posti letto al 29%. Va meglio a Bologna, in cui studenti e lavoratori alla ricerca di alloggi tornano a respirare dopo anni di vera penuria immobiliare: qui si è passati dall’83 al 70% di occupazione per i posti letto e dal 97% al 71% per le stanze singole. Dati più critici quelli registrati nelle città d’arte per eccellenza, Roma e Firenze: il tasso di occupazione delle stanze singole nella Capitale è passato dal 71% al 48% in un anno, mentre nel capoluogo toscano si è calati dall’82% addirittura al 35%.

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