
ROMA – Un nuovo studio condotto nell’ambito della spedizione IODP 402, finanziata dall’International Ocean Discovery Program (IODP), ha rivelato caratteristiche inedite del mantello terrestre nel Mar Tirreno. L’indagine, guidata da Nevio Zitellini del Cnr-Ismar e Alberto Malinverno del Lamont-Doherty Earth Observatory (USA), ha portato alla luce un’importante differenza tra il mantello degli oceani giovani, come il Tirreno, e quello degli oceani maturi.
Un’area geologica unica nel suo genere
Il Mar Tirreno è un bacino oceanico giovane, formatosi circa 10 milioni di anni fa. Nel 1986, una perforazione scientifica aveva già individuato circa 30 metri di rocce di mantello impoverite di elementi chimici, un fenomeno legato ai processi di fusione magmatica per decompressione. Tuttavia, le recenti perforazioni della spedizione IODP 402, spinte fino a 170 e 130 metri di profondità, hanno rivelato che il mantello di quest’area non ha subito lo stesso impoverimento riscontrato in altre zone oceaniche.
“Questo significa che il mantello del Tirreno mantiene un elevato potenziale per generare nuovo magma”, spiega Nevio Zitellini, sottolineando l’importanza di questi risultati per comprendere i processi interni della Terra.
Perché è una scoperta importante?
•Il mantello del Tirreno si è rivelato più eterogeneo rispetto a quello delle dorsali oceaniche e dei margini continentali.
•L’intrappolamento del magma nelle profondità della litosfera potrebbe spiegare la mancata formazione di una crosta oceanica ben definita.
•Contrariamente alle ipotesi precedenti, la mancanza di una crosta magmatica non è dovuta all’assenza di fusione del mantello, ma al fatto che i fusi rimangono intrappolati nelle profondità.
Prospettive future
I risultati dello studio, pubblicati su Nature Communications, aprono nuove strade di ricerca. I campioni raccolti saranno oggetto di ulteriori analisi per migliorare la comprensione dell’evoluzione geologica del nostro pianeta. La ricerca è stata condotta con la partecipazione dell’Università di Pavia, del Cnr-Ismar, e delle Università di Catania, Firenze, Modena e Reggio Emilia.
L’articolo Alla scoperta del mantello del Tirreno: nuove rivelazioni sulla formazione degli oceani proviene da PRIMA NOTIZIE.
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