AVELLINO – E come se non bastassero le precedenti chiusure per frane, smottamenti, cadute di calcinacci in galleria e neve, si, perché anche quando cade la neve questa strada viene chiusa per mancanza di coordinamento su chi debba procedere alla pulitura della carreggiata, qualche sera fa è venuto giu’ uno di quegli imponenti muri di contenimento in agro dei comuni di San Martino VC e Pannarano. Per la verità quei muri in quel tratto di strada hanno sempre avuto un aspetto poco rassicurante, pericolosamente inclinati verso l’interno della carreggiata. L’ennesima chiusura è il segnale inequivocabile del naufragio di un progetto datato quasi 50 anni, decollato male e paradossamente ancora in fase di gestazione. Questa arteria è ormai vecchia, sconnessa e disastrata ancor prima di vedere il suo completamento. A questo punto mi chiedo a cosa serve realizzare il secondo tratto, quando il primo è completamente da rifare. Oltre all’ormai palese dissesto idrogeologico, la carreggiata presenta irregolarità degne di arterie vecchie di centinaia di anni, la segnaletica stradale è scarsa, quella orizzontale inesistente, di catadriotti e catarifrangenti nemmeno l’ombra. Nottetempo ed in condizioni di scarsa visibilità è preferibile percorrere la vecchia ma più sicura Sp 2.
Non ritorno sui gravi disagi arrecati ai pendolari che quotidianamente si recano nel capoluogo di Regione.
Per onore di verità e rispetto verso i cittadini, credo sia giunta l’ora che chi di di dovere al fine di evitare ulteriori danni a persone ed a cose, proceda al sequestro preventivo di questo ramo di strada ed accerti le eventuali responsabilità di progettisti, costruttori e collaudatori che hanno contribuito alla realizzazione di questo disastro.
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