CATANZARO – Toni Ferro, l’uomo eclettico e l’artista poliedrico, rivive nella mostra che l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro ha inteso realizzare per ricordare una delle figure più importanti nella storia dell’Istituto e della scena artistica catanzarese. In occasione della Giornata del Contemporaneo è stata, infatti, inaugurata la mostra “Ferro Contemporaneo”, ospitata proprio all’interno dei locali dell’Aba di Catanzaro, in via Tripoli 46/48, che sarà visitabile fino al prossimo 6 febbraio 2023.
La mostra è stata inaugurata con una cerimonia che è diventata subito occasione in cui recuperare la memoria di momenti del passato trascorsi assieme all’artista, in un continuo rincorrersi di aneddoti personali, culturali e artistici che hanno tratteggiato le mille sfaccettature dell’animo di Ferro, tutte ben visibili nelle opere e nei testi che lo storico direttore dell’Accademia ha lasciato.
A curare l’esposizione, Caterina Arcuri, docente Aba e compagna di vita di Toni Ferro, che non senza commozione ha riannodato i fili del ricordo per ricostruire, assieme alla collega Simona Caramia, una parte del percorso artistico e umano: «La sua formazione da scenografo, che lo ha portato a lavorare per alcuni tra i più grandi del teatro del ‘900 come Eduardo De Filippo, lo conduce poi alle arti visive. Questa mostra è una campionatura dei lavori realizzati tra metà anni ’70 fino alla fine degli anni ’80, opere che nascono da uno spunto di teatro che si arricchiranno poi negli anni ’90, perché per lui l’opera non era mai finita. Forse, Toni Ferro, dalla sua morte avvenuta nel 2004, non ha avuto i giusti riconoscimenti, ma la sua rilettura, oggi, credo sia molto importante sia per l’Accademia che per la città, penso che il suo lavoro possa essere d’insegnamento».
Il tema del ricordo ha caratterizzato le parole del presidente dell’Accademia, Aldo Costa: «Toni Ferro è stata una figura di riferimento per il panorama culturale e artistico catanzarese e non solo. Anche attraverso una serie di iniziative sul territorio, che andavano oltre il ruolo didattico che ricopriva, Ferro ha contribuito ad alimentare quel fermento culturale in città. Penso, ad esempio, ai “Mercoledì Culturali” che ospitavano tanti personaggi dell’arte, della cultura, del giornalismo, della musica per discutere, anche fino a notte fonda. Ecco, parliamo spesso di come ravvivare il centro storico: credo che qualcosa del genere, oggi, potrebbe essere un segnale importante».
Tra passato, presente e futuro, il ruolo dell’Accademia di Belle Arti nella città di Catanzaro, finita la fase critica della pandemia, si traduce in un’apertura verso il territorio e nella volontà di contaminarlo di arte, cultura e bellezza. Sotto questo profilo, il direttore dell’Aba, Virgilio Piccari, ha sottolineato: «Finalmente ci affacciamo al territorio conclamando la nostra mission. Abbiamo così pensato di allestire la mostra in nome e memoria di Toni Ferro per sottolineare anche l’importanza del suo lavoro per l’Accademia stessa, proprio a ridosso dell’inizio delle celebrazioni per i primi 50 anni di attività dell’Accademia di Catanzaro. Il 30 ottobre 1972, un decreto del Presidente della Repubblica ha dato avvio a questa istituzione: per iniziare a celebrare quella ricorrenza, i cui festeggiamenti continueranno con iniziative specifiche nel corso di tutto il 2023, ci sembrava giusto ricordare la figura di colui che tutti riteniamo essere stato il nostro padre putativo».
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