Ginevra Daz è una giovane ragazza di 18 anni, cresciuta a Saonara in provincia di Padova. Ginevra è una cantante, cantautrice, compositrice e studentessa. Frequenta il quinto anno della scuola secondaria di secondo grado “Antonio Gramsci” di Padova. Tutto è iniziato dalla prima lezione di pianoforte a 5 anni quando il maestro le ha suonato il noto inizio di pianoforte di Bohemian Rhapsody dei Queen, da quel momento la vita di Ginevra si circondava solo attorno alla musica. All’età di 14 anni ha preso in mano la chitarra classica per poi passare alla chitarra acustica che le ha permesso di scoprire di più le sue abilità musicali, e così incomincia a comporre i suoi primi testi. Dai 16 anni è sotto la casa discografica Multiforce di Tiziano Giupponi, con la quale ha pubblicato il primo inedito “Siamo belle”, canzone che parla della bellezza del non curarsi del domani e di vivere il presente “che tanto stasera siamo belle”. Seguita da “I Am A Woman”, un grido di protesta contro la violenza sulle donne, pubblicata proprio il 25 novembre 2022, giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Infine, “Heart of Gold”, nata da un’ispirazione daII’omonima canzone di Neil Young “Heart of Gold”, Ginevra la ritiene come una vera e propria Iettera d’amore alla musica, proprio Iei è il suo “Cuore d’Oro”. Brani che fanno parte del suo album, al quale, molto presto, verranno aggiunti nuovi ed emozionanti titoli.
C’è un momento specifico che ricordi come l’inizio della tua carriera musicale?
La musica ha sempre preso una parte molto importante nella mia vita, i miei genitori e i miei fratelli amano la musica e quello che secondo me mi ha ispirata molto è stata la grande diversità di generi che passavano per casa mia, dal rock anni ’70 al rap italiano inizi 2000.
Questo tipo di approccio è stato l’innesco necessario che mi ha portata a questo desiderio di creare la mia propria musica. Diciamo che fin da quando ho memoria sapevo che nella vita io avrei cantato.
Da dove trai principalmente ispirazione per le tue canzoni?
Per scrivere le mie canzoni mi piace immaginarmi dentro una bolla. Tutte le mie canzoni, non ho ancora capito perché, le ho scritte tutte mentre ero a lezione. Devo ammettere che raramente sono attenta a lezione e spesso mi ritrovo immersa nei miei pensieri oppure mi concentro su una persona che passa nel corridoio, oppure penso all’ansia dell’interrogazione dell’ora dopo; sono fattori anche banali che però mi spingono a fare qualche riflessione in più riguardo la felicità, l’amore oppure a qualcosa di più serio, come con I Am A Woman, una canzone che ho scritto in onore per la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne.
Ci sono temi o messaggi ricorrenti nelle tue canzoni?
Mi piace parlare di vari argomenti, direi che però quello di qui mi piace parlare di più è la redenzione, tra poco verrà pubblicata una nuova canzone che parla proprio di questo e del riconoscere un disagio interiore. Argomenti un po’ pesanti secondo me, ma bisogna parlare anche di questo ogni tanto, e l’insieme del testo e strumentalizzazione rende il brano unico e completo.
Quali artisti o generi musicali ti hanno influenzato maggiormente?
Da bambina, ancora oggi in realtà, mi piaceva guardare le esibizioni delle cantanti pop del momento, come Lady Gaga, Beyoncé o Shakira, imparare i passi che facevano e cantavo cercando di imitarle. I miei genitori spesso mi chiamavano “Shakira” poiché, come lei, ho i capelli biondi e ballavo le sue coreografie. Queste artiste mi hanno fatto amare esibirmi e mi hanno ispirata a scatenarmi sul palco. Crescendo mi sono incuriosita sempre di più di altri generi e artisti, e mi sono cimentata su artisti pilastri della musica italiana come Fabrizio De André, Lucio Dalla e Mina. Con loro mi sono innamorata della poesia dei testi musicali e mi hanno spinta ad uscire dalla lingua inglese e scrivere canzoni in italiano.
Come valuti la tua evoluzione artistica nel corso degli anni?
Quando avevo appena iniziato ad approcciarmi al mondo della composizione, ero un po’ “tradizionalista”, era un periodo dove ascoltavo SOLO rock anni ’60/’70, quindi quando era il momento di comporre qualcosa mi affidavo solo alla voce, chitarra e batteria. Invece, ultimamente mi piace molto sperimentare nuovi strumenti, nuovi generi, nuove tematiche e così via. C’è da dire che il “tradizionale” non invecchia mai, ma a volte cambiare un po’ la formula può essere divertente.
Qual è la tua canzone preferita da eseguire dal vivo e perché?
La mia canzone preferita da eseguire è Siamo Belle, è una canzone allegra e movimentata e a me piace ballare. Mi ricorda le dolci sere di giugno anche se sono in una fredda notte di gennaio.
Da dove è nata l’idea per il tuo nuovo singolo?
Tutto è nato da una cotta che avevo per un ragazzo. A causa della mia timidezza sapevo di non riuscire a parlargli seriamente a parte il classico “ciao, come stai?”, quindi per divertimento ho enfatizzato questa piccola cotta innocente e ho immaginato una situazione in cui due amanti si tengono compagnia e non vogliono lasciarsi.
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro in termini di carriera musicale?
In un futuro voglio essere d’ispirazione alle persone come lo sono stati i miei idoli per me. Freddie Mercury, Beyoncé, Tina Turner per nominarne alcuni…voglio lasciare la mia impronta nel mondo.
Commenta per primo