Il Nuovo Teatro Sancarluccio a Napoli riparte con Benedetto Casillo

NAPOLI – Pronto per festeggiare i suoi primi cinquant’anni tra iniziative e spettacoli, il Nuovo Teatro Sancarluccio riparte con Benedetto Casillo (nella foto) e il suo “San Carlino, Sancarluccio… Napoli a Teatro- Grandi autori e qualcuno di Stramacchio”. Un lavoro scritto e diretto dallo stesso Casillo in scena dal 25 al 27 novembre con Enza Barra e Luciano Piccolo. Portando tra il pubblico una carrellata di personaggi divisi tra i tempi di Petito e i giorni nostri, il popolare comico legato a doppio filo alla grande epopea dello spazio di via San Pasquale a Chiaia, inaugurerà così, nel migliore dei modi, tutta la programmazione per l’importante ricorrenza che sarà presto annunciata. Inserito nella sezione “Si rideva al Sancarluccio”, l’antico e moderno varietà di Casillo farà da battistrada per gli altri attori e autori che tra dicembre e gennaio (poi si conosceranno gli altri) arriveranno sul mitico palcoscenico salvato da un impietoso oblio nel 2013 dalla società “In Scena” della famiglia Tabacchini. Tra questi, Enzo Casertano, Enzo Decaro, Antonio Onorato, Gianni Ferrero Francesco Forni, Ebbanesis, Gigliola De Feo, Daniela Ioia, Enzo Catapano, Giulia Piscitelli, Mariano Grillo, Pasquale Palma, Francesca Morgante, Marilia Testa, Nicola Le Donne, Amedeo Colella e Paolo Caiazzo. Tornando allo spettacolo di Benedetto, in attesa delle grandi novità del cinquantenario, non vi è dubbio sul fatto che il noto artista sia un fuoriclasse del teatro ma non solo questo; l’attore napoletano, infatti, è anche un conoscitore profondo della storia di Napoli e dei sui autori. Così quando Giuliana Tabacchini, gestrice del teatro Sancarluccio con il fratello, lo ha chiamato per celebrare i 50 anni del suo teatro, Casillo non ha esitato nel tirare fuori dal cilindro “San Carlino- Sancarluccio. Grandi autori e qualcuno di stramacchio”. Un omaggio ad Antonio Petito ed allo scarpettiano personaggio di Felice Sciosciammocca capace di conquistare il pubblico con risate di gusto. Ma lo spettacolo, tuttavia, non è soltanto un voler far ridere ma rappresenta anche un omaggio ad un teatro, il Sancarluccio, che è stata la fucina di talenti per eccellenza della nostra città. Cosa saremmo senza luoghi come il teatro? Meglio ricordarlo ogni tanto.

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