
NAPOLI – Un violento terremoto di magnitudo 4.4 ha colpito l’area dei Campi Flegrei nella notte, con epicentro in mare a soli due chilometri di profondità, nei pressi di via Napoli, al confine tra Napoli e Pozzuoli. La scossa, avvenuta alle 1:25, è stata seguita da altri sei eventi sismici, il più forte dei quali di magnitudo 1.6 alle 1:40 e l’ultimo di magnitudo 1.1 alle 3:26. Il sisma è stato avvertito in un’ampia area della Campania, causando panico tra la popolazione.
Molti residenti si sono riversati in strada nei quartieri napoletani di Fuorigrotta e Bagnoli, così come nel comune di Portici e nelle località flegree di Bacoli, Quarto e Monte di Procida. I vigili del fuoco sono intervenuti a Bagnoli per il crollo di un solaio che ha intrappolato una persona sotto le macerie, successivamente estratta viva. A Napoli, nella zona di Bagnoli, alcuni cittadini sono rimasti bloccati nelle proprie abitazioni a causa del malfunzionamento delle porte d’ingresso, rendendo necessario l’intervento dei soccorritori.
A seguito della scossa principale, il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha immediatamente convocato il Centro di Coordinamento Soccorsi, riunendo i responsabili dell’emergenza per monitorare la situazione. La Protezione Civile della Campania ha attivato la sala operativa regionale e inviato personale a Pozzuoli per assistere i cittadini. Contemporaneamente, a Napoli è stata attivata la Protezione Civile comunale con l’allestimento di aree di attesa in viale della Liberazione e in piazzale Ippodromo, oltre a un’area di accoglienza presso la municipalità 10 in via Acate.
Danni sono stati segnalati in diverse zone colpite dal sisma. In via Carafa, a Bagnoli, la caduta di calcinacci ha danneggiato auto in sosta e il campanile della chiesa di Sant’Anna ha riportato lesioni strutturali. Tuttavia, non si registrano feriti gravi. La scossa di magnitudo 4.4 è risultata tra le più forti degli ultimi 40 anni nella zona flegrea, eguagliando per intensità quella del 20 maggio 2024, che segnò un aumento significativo dell’attività bradisismica tra Napoli e Pozzuoli.
In seguito al sisma, tensioni si sono verificate nei pressi dell’ex base Nato di Bagnoli, dove centinaia di persone hanno cercato rifugio per la notte. La chiusura dei cancelli ha scatenato proteste tra i cittadini, che hanno forzato l’ingresso, sottolineando come l’area dovrebbe essere accessibile in caso di emergenza. Dopo momenti di tensione, i cancelli sono stati aperti e la situazione si è gradualmente normalizzata.
Sul fronte scolastico, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha disposto con un’ordinanza la chiusura delle scuole nella decima municipalità (Bagnoli-Fuorigrotta) per la giornata del 13 marzo, al fine di consentire le verifiche strutturali necessarie. Anche il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, ha adottato una misura analoga, rassicurando la popolazione sullo stato degli edifici e confermando l’immediata attivazione della macchina dei soccorsi. Due centrali operative sono state istituite per gestire l’emergenza e squadre tecniche hanno iniziato i controlli sugli edifici scolastici e pubblici.
Il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato l’Unità di Crisi in coordinamento con le strutture locali per monitorare l’evoluzione della situazione. Dai primi rilievi emergono lievi danni e un solo ferito causato dal crollo di un controsoffitto. Il prefetto di Bari ha annunciato ulteriori sopralluoghi nell’area colpita, con dieci squadre dei vigili del fuoco impegnate nelle verifiche di stabilità degli edifici. Ha inoltre evidenziato come l’epicentro del sisma fosse più vicino a Napoli che a Pozzuoli, un elemento significativo per il monitoraggio della dinamica sismica della zona.
La situazione resta sotto osservazione mentre le autorità continuano a gestire l’emergenza e a supportare la popolazione colpita dal terremoto.
L’articolo Terremoto a Napoli: all’1.25 scossa 4.4, poi un interminabile sciame sismico. Crollato un solaio a Bagnoli proviene da PRIMACAMPANIA – NEWS24ORE.
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