Site icon PRIMA COMMUNICATION

Capolupo: tra ‘Gioie e Paranoie’, la musica come sfogo e autenticità

Capolupo: tra ‘Gioie e Paranoie’, la musica come sfogo e autenticità

Abbiamo avuto il piacere di ospitare Capolupo, un artista poliedrico, che ci ha raccontato del suo nuovo singolo “Gioie e Paranoie”. Con una combinazione unica di ironia e cinismo, Capolupo ha condiviso con noi le sue riflessioni sulle frustrazioni quotidiane e sulla necessità di riscoprire la propria autenticità. Buona lettura!

 

Benvenuto su PrimaMusic, Capolupo. Puoi raccontarci del tuo nuovo singolo “Gioie e Paranoie”?
È canzone arrivata di getto, uno sfogo in cui racconto con un po’ di ironia e cinismo le frustrazioni che viviamo nel quotidiano ed il bisogno di riappropriarci della nostra autenticità.

 

Sempre riguardo a “Gioie e Paranoie”, qual è stato il primo passo: hai scritto prima il testo o la musica? Com’è nata l’idea del video musicale?
Testo e musica in questo caso sono nate assieme e per la mia esperienza quando una melodia si aggancia alle parole è un ottimo segnale. L’idea del video è nata in collaborazione con Davide Spano e Lisa Querzoli rispettivamente regista e art director. Sin dall’inizio ci è piaciuta l’idea di inserire la figura surreale e ingovernabile dell’orso a colorare una quotidianità spenta.

 

Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica? Quando hai capito che volevi intraprendere questa strada?
Provengo da una famiglia di musicisti, mio padre suonava la fisarmonica ed il corno nella banda del paese, mio fratello maggiore da giovane suonava la batteria. Probabilmente aver respirato musica in casa sin da piccolo ha favorito una predisposizione che poi col tempo ho sviluppato dopo aver imbracciato la chitarra per la prima volta a 16 anni. Da lì in poi la passione viscerale per lo strumento ha riempito le mie giornate, guidando ogni scelta tanto da costruirci una vita attorno.

 

Come vivi la musica in relazione a numeri ed algoritmi? Qual è il tuo rapporto con questi sistemi e con i social? Hanno effettivamente un ruolo nel tuo ruolo di artista?
Premesso che sono cresciuto artisticamente in un’epoca in cui non vi erano questi strumenti, erano i soli discografici a filtrare le proposte e dare voce ad una piccola parte selezionata di artisti. In generale penso che oggi i social rappresentino una bella opportunità se ben veicolati, e che possano consentire a molti più musicisti di raccontare la propria storia musicale. Quello che non si deve perdere di vista, e mi rivolgo in particolare alle nuove generazioni, è di non abusare del mezzo, ma di proporre nuova musica solo quando si sente di aver prodotto qualcosa di veramente prezioso. Al di là della giungla degli algoritmi che non sono altro che il riflesso estremo di uno stereotipo, e dei numeri che molto spesso sono truccati, dobbiamo sempre rispettare la musica e il pubblico che continua ad ascoltare musica con l’intento di emozionarsi.

 

 

Appartenendo a una generazione che ha visto il passaggio dall’analogico al digitale, come vivi questo dualismo? Credi che la tua età influenzi la tua musica?
Il passaggio dall’analogico al digitale ha apportato tantissimi vantaggi e opportunità. Parlo con cognizione di causa, avendo iniziato proprio con l’analogico, un’epoca in cui senza budget importanti non potevi realizzare un album. Aver vissuto questo passaggio mi ha permesso di acquisire maggiore consapevolezza del mezzo e comprendere che, alla base di ogni scelta, la preparazione sullo strumento, la costruzione di una canzone e l’arrangiamento sono fondamentali, a prescindere dal supporto con cui poi si andrà a fissare il lavoro. Forse anche per questo continuo ad amare e prediligere sonorità in cui siano le persone, ognuna con il proprio vissuto e sensibilità, a suonare e non solo le macchine digitali.

 

Oltre al tuo progetto attuale, sei anche autore. Per chi altro ti piacerebbe scrivere in futuro?
Amo scrivere canzoni quando sono riflesso autentico di un mio stato d’animo, ma non escluderei l’opportunità di collaborare con artisti che stimo qualora vi fosse la possibilità, come è avvenuto in passato.

 

Quali sono i tuoi prossimi progetti? Possiamo aspettarci di vederti live in qualche luogo?
Dopo “Gioie e paranoie” uscirà in autunno un nuovo singolo ed in seguito l’album dal titolo “Tra i miei disordini”. Stiamo allestendo il live con la band per portare in giro l’album, con il desiderio di condividere le emozioni del concerto con tutte le persone che avranno curiosità di venire ad ascoltarci.

 

Exit mobile version