C’è una musica che non si dimentica, che non ha bisogno di essere appresa, perché vive dentro di noi sin dal principio. Valentina Indelicato, giovane e talentuosa artista siciliana, incarna questa verità nel profondo. Cresciuta con il suono come compagno di viaggio e con una formazione che unisce studio e passione, Valentina si è fatta strada nel panorama musicale grazie alla sua autenticità.
Il suo nuovo singolo Aria non è solo una canzone, ma una riflessione poetica sulla fragilità e sulla bellezza della vita. Con un testo scritto da Giuseppe Cucè, una musica firmata da Giuseppe Furnari e una produzione curata da Riccardo Samperi, Aria è un invito a riscoprire la magia dei piccoli attimi, quei momenti che ci permettono di sentirci davvero vivi, anche nelle difficoltà.
In questa intervista, Valentina racconta il suo percorso musicale, l’emozione di interpretare un brano così intimo e il sogno di trasmettere calore e conforto attraverso la sua voce. Per lei, ogni nota è un dono che unisce i cuori e crea connessioni profonde.
C’è un momento nella tua vita che consideri il vero inizio del tuo percorso musicale?
La mia mamma mi racconta sempre che nel suo pancione riuscivo a calmarmi solo ascoltando musica: credo sia partito tutto da lì. La musica è da sempre parte di me, da prima che ne avessi io stessa memoria. Non ricordo, infatti, il momento in cui ho imparato a leggere la musica, così come non ricordo di aver imparato a parlare.
Quali emozioni hai provato interpretando questo brano e cosa ti ha spinto a farlo tuo?
In ‘Aria’ ho ritrovato il mio modo di ‘sentire’ la vita e la musica. Credo che tutto sia nato spontaneamente, nella ricerca dell’autenticità. È proprio questo che nel mio piccolo, con la mia voce, vorrei trasmettere: autenticità di emozioni, di suoni e di parole.
C’è un messaggio particolare in questa canzone che senti profondamente vicino al tuo vissuto?
Ho iniziato a fare musica con un obiettivo ben preciso: se anche solo una persona riesce a provare un po’ di calore nel suo cuore, ascoltando nel mio piccolo la mia voce, la mia musica, allora io mi sentirò piena. La musica ha il magico potere di farci sentire meno soli, e io vorrei provare a contribuire e farmi strumento nelle sue mani. ‘Aria’ in questo senso è un piccolo grande sogno per me, un invito a riflettere sulla vita e sulla sua essenza, che non ci è concesso conoscere nella sua totalità ma di cui possiamo ‘respirare’ e fare nutrimento, ed è anche portavoce di un messaggio tanto semplice quanto potente. La vita è difficile, piena di salite ripide e curve a gomito, di momenti complicati che però – e spesso lo dimentichiamo – ci consentono di sentirci vivi. Allora, forse, la felicità e la bellezza della vita stessa potrebbero ritrovarsi nella semplicità dell’affrontarla, nella riscoperta dell’apparente banalità dei piccoli attimi, di piccoli gesti ed emozioni che sono un dono fugace, e per questo prezioso, quanto e come la vita stessa.
Come senti di essere cambiata artisticamente fino a questo momento importante della tua carriera?
È tutto un turbine di emozioni che mi sta regalando molto, assieme a tanti momenti di crescita e di scoperta musicale. Nutrimento per l’anima.
Qual è il momento che più ti emoziona quando canti questa canzone dal vivo?
L’attimo di silenzio prima di iniziare, in cui le emozioni si elevano alla musica e i cuori entrano in connessione.
Com’è stato lavorare con il team creativo del brano e cosa ti ha colpito di più del loro lavoro?
‘Aria’ per me è un sogno in musica, frutto di una collaborazione con una squadra stupenda non solo dal punto di vista professionale, ma anche musicale ed emozionale. Il testo, scritto da Giuseppe Cucè, e la musica, di Giuseppe Furnari, nonché la canzone nella sua forma finale, sono il risultato di una sorprendente unione di sensazioni, emozioni e sensibilità che vibrano a frequenze individuali ma armoniche in un ascolto d’insieme.
Dopo questo importante debutto, quali direzioni artistiche o obiettivi sogni di raggiungere?
Ho iniziato a fare musica con un obiettivo ben preciso: se anche solo una persona riesce a provare un po’ di calore nel suo cuore, ascoltando nel mio piccolo la mia voce, la mia musica, allora io mi sentirò piena. La musica ha il magico potere di farci sentire meno soli, e io vorrei provare a contribuire e farmi strumento nelle sue mani. Il mio sogno musicale è quello di poter lasciare tracce di conforto e calore, di una lontana tenerezza senza provenienza che collega e unisce, che possa portare sollievo e respiro.