“Esondazioni” di Esserescoria: una presa di coscienza musicale

Il debut album di Esserescoria, “Esondazioni”, emerge come un’opera che va oltre la mera creazione musicale. Con 12 brani che affrontano temi di alienazione e distacco dalla vita umana autentica, l’artista si pone come catalizzatore di una presa di coscienza. Il disco si configura come un invito a esplorare e guarire dai costrutti anti-umani ereditati, aprendo la strada a una riflessione personale sulla ricerca della felicità.

Grazie per esserti unito a noi oggi, Esserescoria. Cominciamo parlando del tuo debut album, “Esondazioni”. Puoi spiegarci il significato dietro il titolo e come si collega al tema centrale dell’album?

Il titolo dell’ album ha un duplice significato.

Questi 12 brani nascono da esondazioni per l’ urgenza con cui parole e musica hanno lasciato il mio corpo e la mia mente con forza, senza che io potessi più fermarli.

Dall’ altra parte richiama il tema dei disastri naturali che sempre più frequentemente stiamo affrontando per il cambiamento climatico, fenomeno le cui cause sono collegate alla scomparsa di un senso e di un attaccamento naturale del modo di vivere la vita, tema centrale dell’ album.

L’album affronta il tema di una società scollegata dal senso della vita umana. Puoi spiegarci come questi temi si riflettono nella tua musica e nelle tue parole?

Si riflettono in una musica un pò malinconica e un pò arrabbiata, e di un tentativo di esorcizzare la frustrazione derivante da questa condizione.

I testi hanno una certa critica sociale e autocritica, dato che anche io faccio parte società e ho ereditato tuti i suoi mali, mai con un tono di lamento e di borbottio però, quello lo lascio ad alcuni artisti rap.

L’album offre aperture a una speranza di miglioramento nonostante il suo tono pessimista. Qual è il messaggio che vuoi trasmettere agli ascoltatori attraverso queste aperture di speranza? 

Il messaggio è che il cambiamento che volgiamo nella nostra realtà parte dal nostro riconoscerci malati e tentare di curarci.

Ci sono tanti ideali a cui ispirarsi, tante cose per cui indignarsi ma la vera rivoluzione parte dal qui e ora, da noi stessi e da chi condivide la vita di tutti i giorni con noi.

Dal punto di vista musicale, “Esondazioni” ha un tono oscuro ma non malinconico. Come hai scelto questo approccio e come credi che si leghi al messaggio dell’album? 

Non l’ ho scelto ma è nato da se.

Il tono dell album ha due genitori, uno è il tema dell’ album cioè il distaccamento dell’ uomo da una vita umana; l’ altro è il mio carattere, sarcastico e passionale.

Io vedo il messaggio e il sound dell’ album come un unica cosa, non corpo e mente staccati ma unità. 

Infine, come descriveresti il processo creativo di “Esondazioni” e cosa speravi di raggiungere con questo album? 

Come dicevo prima quando parlavo del titolo, i brani sono usciti con urgenza.

Avevo bisogno di cristallizzare i miei pensieri in queste tracce.

Per il processo creativo è stato quindi fondamentale riuscire a lasciare le redini del carro per permettergli di esprimersi, cioè dare all’istinto e all intuito la possibilità di accendere la scintilla.

Una volta che il nucleo del brano è stato acceso da questa scintilla, che può essere un riff di chitarra o una voce, è solo una questione di tempo affinchè prenda la forma completa.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*