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‘Fidati di me’: la ribellione di Sebba contro i legami tossici

‘Fidati di me’: la ribellione di Sebba contro i legami tossici

‘Fidati di me’: la ribellione di Sebba contro i legami tossici

Sebba, nome d’arte di Sebastiano Paterniti, è un cantautore siciliano che unisce sonorità intense a testi profondi e impegnati. Autodidatta, ha studiato con vocal coach di fama come Marco Vito e i fratelli Lazzara, esibendosi per anni tra locali e festival siciliani. Con il nuovo singolo Fidati di me, Sebba affronta il tema della gelosia possessiva, esprimendo un messaggio di liberazione personale e rispetto, ispirato da esperienze di vita e dalla sua terra. In questa intervista, ci parla del percorso che lo ha portato fin qui e dei progetti futuri.

Quali esperienze o riflessioni hanno ispirato la creazione di “Fidati di me”?

Ho visto tante situazioni in cui delle donne subivano una gelosia molto possessiva da parte del loro partner. Il tutto associato alle notizie che si sentono spesso di femminicidi e violenze.

Sei un musicista autodidatta e hai collaborato con vocal coach di fama nazionale e internazionale. Come questi percorsi hanno influenzato il tuo stile e il modo in cui interpreti un brano come “Fidati di me”?

Tutto ha avuto un’influenza sulla mia formazione attuale. Il percorso che ho intrapreso, quello di scoperta e sperimentazione, mi ha portato a questo tipo di pop. Mi piacciono delle ambientazioni musicali dark e spesso in scala minore per esprimere le mie parole. Ovviamente, sono passato attraverso molti altri mondi e chissà, magari nella mia evoluzione passerò ad altro.

La tua carriera ha attraversato diverse fasi, dai primi concerti locali alla tua esperienza in concorsi nazionali. Come ti ha preparato questo percorso per affrontare oggi il palco da solista?

E’ stata tutta una continua preparazione perché ho abbinato lo studio con l’impatto del palco e delle esibizioni. Tutto questo è stato un pò traumatico all’inizio però ha contribuito alla mia crescita. E so benissimo che ho molto da imparare ancora.

“Fidati di me” porta un forte messaggio sulla liberazione personale. Quale consiglio daresti ai giovani artisti che cercano di esprimere la propria autenticità senza compromettere il loro messaggio?

Direi di capire profondamente chi sono e poi di portarlo avanti, non c’è altra strada. Essere autentici è fondamentale per portare gli altri a capire chi sei ed avvicinarsi. Spesso si tende a copiare artisti già esistenti. Può essere un buon allenamento per sperimentare ma non dovrebbe essere una prassi da adottare.

La Sicilia è spesso presente nella tua musica, non solo come luogo di origine ma anche come fonte di ispirazione. Quali elementi della tua terra si riflettono in “Fidati di me”?

Diciamo che, da siciliano, è un po’ atipico che parli del tema della gelosia come una cosa lontana da me. Storicamente, abbiamo tradizioni di “onore” in cui, in passato per lo più, l’uomo vendicava il tradimento della moglie con violenza e, in qualche modo, veniva quasi giustificato. Mi è piaciuto scardinare questa tradizione ed andare in soccorso alla donna.

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro in termini di carriera musicale?

Ho nuovi singoli in uscita ed un Ep/Album che uscirà nei prossimi mesi. Nel frattempo, delle esibizioni e spero alcune aperture di concerti importanti.

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