MILANO – Il 14 febbraio alle ore 20.30, presso la Sala Verdi del Conservatorio di Milano, la Società del Quartetto ospita per la prima volta il pianista Igor Levit. In programma tre monumenti della letteratura pianistica di tutti i tempi: le ultime tre Sonate di Beethoven, Op. 109, 110 e 111, definite da Hans von Bülow il “nuovo testamento del pianoforte”. Queste Sonate per pianoforte si distinguono all’interno del corpus beethoveniano non soltanto per la ricerca di una nuova razionalità strutturale e dialettica, ma soprattutto per la profondità che l’autore, completamente sordo, riesce a trasmettere. Composte tra il 1820 e il 1822, nel cuore dell’ultima fase creativa, le Sonate condividono molti elementi e sembrano completarsi a vicenda. Nel 2019, all’età di 29 anni, Igor Levit ha inciso l’integrale delle Sonate per pianoforte di Beethoven (Sony Classical) impressionando la critica per la solidità delle sue scelte interpretative, per la coerenza e la linearità dello stile espressi in tutto il ciclo. Ma la fama del pianista supera i confini delle sale da concerto: il ciclo di 52 concerti serali trasmessi su Twitter durante la pandemia ha infatti raggiunto milioni di visualizzazioni in tutto il mondo. Nel 2021 è stato pubblicato il libro House Concert, firmato insieme a Florian Zinnecker e nel 2022 è stato presentato il documentario Igor Levit – No Fear diretto da Regina Schilling. Levit è stato molto esplicito nell’esprimere le sue opinioni e i suoi valori politici, soprattutto per quanto riguarda la politica internazionale. Sul suo sito web personale si può leggere il suo motto: Cittadino. Europeo. Pianista.
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