ROMA – Alla 18º edizione della Festa del Cinema di Roma, “The End We Start From”, diretto da Mahalia Belo e ispirato al romanzo di Megan Hunter, ha fatto un ingresso trionfale. Piuttosto che narrare di una Londra sommersa da un’alluvione catastrofica attraverso sequenze spettacolari, il film propone una visione intima della crisi. L’attenzione si concentra sul viaggio emotivo e fisico di una giovane coppia, magistralmente interpretata da Jodie Comer e Joel Fry, alle prese con la cura del loro neonato in un mondo sommerso dal caos.
A differenza dei tipici film di catastrofe di Hollywood, carichi di effetti speciali, “The End We Start From” celebra il cinema indipendente britannico, utilizzando un budget limitato come mezzo per esplorare dettagli più raffinati e sfumature emotive. Il film esamina le profonde ripercussioni psicologiche e fisiche di una tragedia sulla vita familiare quotidiana.
Uno degli aspetti distintivi del film è la scelta di lasciare anonimi la maggior parte dei suoi protagonisti, eccetto il neonato, chiamato Zeb, simbolo di speranza in un futuro incerto. Jodie Comer, con una performance coinvolgente, ci introduce nelle profondità della maternità in un mondo in rovina.
Il film non solo mette in luce le diverse reazioni umane di fronte a una catastrofe, dall’egoismo all’empatia, ma invita anche alla riflessione su questioni fondamentali riguardanti la natura umana, il nostro sistema di valori e la nostra resilienza di fronte a circostanze avverse.
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