La band Mattia Caroli & I Fiori del Male unisce sonorità alternative e sperimentazioni artistiche, fondendo poesia e musica in un progetto unico nel panorama musicale contemporaneo. Con un percorso caratterizzato da numerosi concerti in Italia e all’estero, la formazione reatina si distingue per la capacità di intrecciare influenze musicali diverse esplorando nuovi orizzonti tecnologici, come dimostrato dal recente singolo “Duplicità”. In questa intervista, Mattia Caroli & I Fiori del Male raccontano la loro evoluzione artistica, le sfide e le ispirazioni che li guidano nel creare musica che risuona sia a livello emotivo che visivo.
Ben ritrovati ragazzi, iniziamo subito con la domanda più semplice: come state?
Diciamo che anche quest’estate si sta facendo sentire, ma fortunatamente possiamo dire di star bene, anche se il caldo non aiuta! Stiamo lavorando ad alcuni spettacoli teatrali, di cui curiamo la colonna sonora e finendo la produzione del nostro prossimo album.
Avete da poco pubblicato il singolo “Duplicità” che a tutta la redazione di Prima Music è piaciuto moltissimo. Il tema della separazione e del ricongiungimento è centrale in questo brano. Come avete lavorato sulla dinamica emotiva per riflettere queste sensazioni di perdita e speranza?
Siamo lieti che vi sia piaciuto. Il testo nasce da una poesia scritta dal nostro cantante Mattia, e riflette, come giustamente avete notato, il senso di separazione sia dal punto di vista spaziale che temporale ma allo stesso tempo parla di unione (seppur saltuaria) di due amanti. Sono quelle cose che nascono di getto, ovviamente dettate da esperienze pregresse, non pensiamo si possa lavorare sull’emotività senza perdere qualcosa sul risultato artistico, che sembrerebbe allora troppo controllato.
L’aspetto visivo di “Duplicità” è davvero unico. Come è nata l’idea di integrare elementi di realtà aumentata nel videoclip e quale impatto pensate che abbia sul modo in cui il pubblico percepisce la vostra musica? Avete progetti futuri che prevedono l’uso di nuove tecnologie o media innovativi?
L’idea è nata da un’intuizione che ci ha portato a sperimentare questa nuova tecnologia che ultimamente è emersa: l’Intelligenza Artificiale. Si sta facendo strada in tutti gli ambiti della vita umana e l’aspetto artistico-culturale è uno di quelli. Per quanto riguarda l’impatto sul nostro pubblico stiamo constatando che ci sono stati molti feedback positivi ed il video sta piacendo molto. Non sappiamo il futuro cosa ci riserverà, ma possiamo garantire che siamo sempre aperti a nuove idee e visioni
Come pensate che la musica dal vivo possa evolversi con l’avanzare della tecnologia?
L’esperienza live ha sempre cercato l’appoggio tecnologico per coinvolgere il pubblico in emozioni sempre più immersive come ad esempio l’uso di proiezioni o palchi progettati per trasformarsi durante la performance come si vede nei live di Roger Waters, per citarne uno tra tanti. Sicuramente le esibizioni dal vivo saranno sempre più integrate ai nuovi dispositivi tecnologici
Come bilanciate le diverse influenze musicali di ciascun membro del gruppo?
Ognuno di noi ha il proprio bagaglio musicale e lo apporta nella fase di arrangiamento dei brani, per questo motivo abbiamo sempre tentato di incrociare diversi stili musicali a volte anche diversi tra loro, ma crediamo che il risultato sia valido. Le diversità, quando mediate correttamente, danno sempre vita a qualcosa di positivo
Siete una band che suona tantissimo, anche all’estero. Quali sono i paesi o le città in cui amate di più esibirvi dal vivo e perché?
Possiamo dire con certezza che la Germania sia la nostra seconda casa. Abbiamo suonato molto in diverse città tedesche, dalle più piccole alle più grandi e siamo sempre rimasti soddisfatti. Generalmente il livello di apprezzamento da parte del pubblico è sempre stimolante, la gente è curiosa di conoscerci e di scambiare idee, infatti abbiamo stretto molte amicizie e a volte per alcuni di noi anche relazioni. Se siamo arrivati a tanto è anche grazie a loro.
Come vi rilassate e come ricaricate le batterie dopo un tour o un periodo intenso di lavoro?
Solitamente viaggiando. Ma anche nei momenti di pausa cerchiamo di fare le prove regolarmente per sviluppare nuovi brani e poi portarli in studio. Quest’estate per esempio anche se non siamo in tournée stiamo collaborando con una compagnia teatrale (Teatro Rigodon) per la composizione delle colonne sonore di alcuni spettacoli che ci stanno portando in giro per il Lazio.
Infine vi chiediamo, come vedete la vostra musica evolversi nei prossimi cinque anni?
Questa è una bella domanda alla quale facciamo fatica a rispondere. Dal canto nostro ci impegneremo a continuare per la nostra strada tra sperimentazione e voglia di mettere in musica quelle che saranno le nostre idee, le nostre esperienze future, continuando a fare una sintesi il più possibile originale e speriamo emozionante per il nostro pubblico
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