Intervista a Vincenzo Crimaco, il compositore neoclassico da un miliardo di streaming
Redazione Centrale
Intervista a Vincenzo Crimaco, il compositore neoclassico da un miliardo di streaming
La musica neoclassica, con la sua capacità di fondere l’eleganza del passato e la sensibilità contemporanea, continua a conquistare il pubblico grazie a artisti che sanno trasformare note e silenzi in emozioni pure. Tra questi spicca Vincenzo Crimaco, pianista e compositore casertano, che con il suo stile raffinato e introspettivo si è affermato come una dei musicisti più interessanti del panorama internazionale. Dopo il successo di brani come “Serenidade”, che ha superato il miliardo di utilizzi sui social e un milione di stream su Spotify, Crimaco si prepara a lanciare il suo terzo album, “Emotions”, previsto per la prossima primavera. Intanto, il 26 febbraio, ha pubblicato il nuovo inedito “Fallin”, un brano che conferma la sua capacità di creare atmosfere sospese tra malinconia e speranza. In attesa del suo debutto dal vivo a Milano, in occasione del “Piano Day” il 29 marzo, dove condividerà il palco con Alberto Cipolla, abbiamo incontrato Vincenzo Crimaco per scoprire il suo mondo musicale, il processo creativo dietro le sue composizioni e i progetti che lo attendono. Un viaggio tra note, emozioni e quella sensibilità unica che rende la sua musica un’esperienza indimenticabile.
La musica neoclassica è spesso descritta come un ponte tra passato e presente. Come definiresti il tuo approccio a questo genere e quali sono le sue principali fonti di ispirazione?
Il mio approccio al neoclassico è una fusione tra la profonda espressione che deriva della musica classica e un linguaggio moderno e accessibile. Mi ispiro tanto ai grandi compositori classici quanto a sonorità più contemporanee, cercando sempre di creare un dialogo emotivo tra me e chi ascolta.
Ci puoi raccontare come nasce un tuo brano? Qual è il processo creativo che segue, dalla prima idea alla composizione finale?
Ogni brano nasce da un’emozione o da un’immagine che mi colpisce.
Spesso inizio improvvisando al pianoforte, lasciando fluire le idee in modo spontaneo.
Poi ovviamente ci lavoro, affino la struttura, cercando un equilibrio tra melodia e armonia, fino a trovare la versione definitiva che meglio esprime il sentimento che voglio trasmettere.
Il tuo nuovo brano, “Fallin”, è appena uscito. Cosa rappresenta questo pezzo per lei e come si inserisce nel contesto del suo prossimo album, “Emotions”?
“Fallin” è un brano che parla dell’amore e della capacità di rialzarsi dopo una caduta.
È una riflessione sulla vulnerabilità e sulla forza che nasce dalle esperienze difficili.
Nel contesto di “Emotions”, rappresenta un momento di trasformazione, un viaggio interiore che attraversa diverse sfumature emotive.
“Serenidade” ha raggiunto numeri straordinari, con oltre un miliardo di utilizzi sui social e un milione di ascolti su Spotify. Come ha vissuto questo successo e cosa pensa abbia colpito così profondamente il pubblico?
Ancora oggi fatico a crederci. È stato incredibile vedere come Serenidade abbia toccato così tante persone, il mondo intero. Credo che il suo successo derivi dalla semplicità e dall’intensità emotiva della melodia, che permette a chiunque di riconoscersi e di trovare un momento di pace nell’ascoltarlo.
Hai collaborato con artisti come Alberto Cipolla e si ispira a grandi nomi del neoclassico come Ludovico Einaudi e Nils Frahm. Quanto è importante per te la collaborazione con altri artisti e come influisce sul suo lavoro?
La collaborazione è fondamentale, perché permette di vedere la musica da prospettive diverse. Lavorare con altri artisti mi stimola a sperimentare e a uscire dalla mia comfort zone, arricchendo il mio linguaggio musicale.
A marzo debutterai dal vivo a Milano in occasione del “Piano Day”. Cosa significa per te esibirti dal vivo e come ti stai preparando per questo importante evento?
Suonare dal vivo è sempre un’esperienza unica, un dialogo diretto con il pubblico.
Per il concerto di Milano sto lavorando molto sulla dinamica e sull’intensità dell’esecuzione, per trasmettere al meglio le emozioni che hanno dato vita ai miei brani.
La tua musica è spesso descritta come profondamente emozionante. Come riesci a trasmettere emozioni così intense attraverso le tue composizioni?
Il segreto sta nell’essere sempre autentico, nel tradurre in musica ciò che sento nel modo più sincero possibile. Credo che le emozioni nascano appunto dalla connessione tra il suono e l’intenzione con cui viene suonato.
Come pianista e compositore, qual è il tuo rapporto con lo strumento? Ci sono tecniche o approcci particolari che utilizzi per creare un suono unico?
Il pianoforte per me è la mia voce, uno strumento di espressione pura. Mi piace lavorare con dinamiche delicate, armonie evocative e una ricerca timbrica attenta, spesso sperimentando con il pedale e con tecniche di risonanza per dare profondità al suono.
Oltre al nuovo album, quali sono i progetti futuri? Ci sono collaborazioni, tour o nuovi brani in cantiere che puoi anticiparci?
Dopo “Emotions”, ho in programma nuovi concerti, ci saranno tante collaborazioni con artisti che stimo. Sto anche lavorando a nuove composizioni che esploreranno sonorità ancora più intime e sperimentali. Non vi anticipo nulla, ma ci sarà da divertirsi!
Cosa speri che il pubblico provi o comprenda ascoltando la tua musica? C’è un messaggio particolare che vuoi trasmettere attraverso le tue opere?
Spero che la mia musica possa essere uno spazio in cui chi ascolta si riconosca, un luogo di emozione, appunto, e di riflessione. Il messaggio è quello di lasciarsi attraversare dai sentimenti, senza paura di sentirsi vulnerabili.