Oggi abbiamo il piacere di parlare con le Erisu del loro nuovo singolo, “Ishtar”. Questo brano si presenta come un mantra musicale che penetra profondamente nell’animo, ispirato al mitologico viaggio di Ishtar nel regno dei morti e richiamando l’epico percorso di Dante nella Divina Commedia. “Ishtar” culmina in una risalita alla luce del sole, accompagnata da un coro inquietante, suggerendo che il viaggio lascia qualcosa di irrisolto.
Musicalmente, il singolo omaggia il Classic Metal Prog Rock degli anni ’80-’90, con melodie arcane e misteriose, chitarre e tastiere ipnotiche, e le complesse armonie vocali che sono diventate il marchio di fabbrica delle Erisu. Questo mix scuro e sinuoso rappresenta una fusione perfetta tra la tradizione del metal classico e le armonizzazioni arcaiche e orientali, rimasterizzate per l’occasione dai membri dei Death SS.
C’è un momento specifico che ricordate come l’inizio della vostra carriera musicale?
Assolutamente sì. La collaborazione con i Death SS è stata un punto cruciale per la nostra carriera, anzi si potrebbe dire che abbiamo iniziato seriamente da qui.
Abbiamo da sempre ammirato il loro lavoro e la loro musica, ma l’opportunità di lavorare con loro è stata davvero un sogno che si avverava.
Da poco abbiamo appena terminato insieme l’album Heavy Goddesses, di prossima uscita e di cui Steve Sylvester ne è il diretto produttore. Il disco è inoltre sotto etichetta Hi-Qu, la quale viene distribuita dalla Warner Music Italia (WMI).
Per la stesura di questo album invece, Andy Panigada, chitarrista dei Bulldozer, ha contribuito alla composizione dei brani mentre i membri attuali dei Death SS li hanno suonati e registrati in studio.
Da dove traete principalmente ispirazione per le vostre canzoni?
La nostra ispirazione proviene principalmente dal fascino per le antiche divinità e mitologie, che cerchiamo di intrecciare con sonorità moderne come il rock e il metal. Siamo particolarmente affascinate dalle figure delle Dee e del Femminino Sacro. Queste divinità rappresentano temi universali di amore, guerra, caos e rinascita, che cerchiamo di portare nelle nostre canzoni attraverso i testi e le musicalità antiche.
Ci sono temi o messaggi ricorrenti nelle vostre canzoni?
Sì, come già detto, ci sono diversi temi e messaggi ricorrenti nelle nostre canzoni.
Uno dei più importanti è sicuramente il potere del femminile divino, dove attraverso le figure di Dee onnipotenti dai vari nomi come Ishtar, Inanna ed Eris, esploriamo la forza, la complessità e la dualità del femminile, nella creazione e nella distruzione.
Quali artisti o generi musicali vi hanno influenzato maggiormente?
La nostra musica è il frutto di una vasta gamma di influenze, sia antiche che moderne. Tra gli artisti e i generi che ci hanno influenzato maggiormente, ci sono sicuramente i pionieri del rock e del metal, ma anche musicisti che hanno saputo fondere elementi tradizionali con suoni contemporanee.
Come valutate la vostra evoluzione artistica nel corso degli anni?
Guardando indietro, possiamo vedere chiaramente come l’evoluzione sia una condizione necessaria per fare musica. E se volessimo generalizzare, una condizione necessaria della vita. Non bisogna fare l’errore di ristagnare e di fermarsi, si deve sempre continuare ad imparare e acquisire nuove tecniche e conoscenze!
Qual è la vostra canzone preferita da eseguire dal vivo e perché?
Ishtar e Witches Of Chaos sono sicuramente quelle più particolari da fare live. Una è molto coerografica, dai suoni introspettivi e accattivanti, l’altra è più coinvolgente e movimentata.
Da dove è nata l’idea per il vostro nuovo singolo?
L’idea per il nostro nuovo singolo, “ISHTAR,” è nata da una profonda ammirazione per il brano originale “Ishtar” (Panic, 2000) dei Death SS.
Steve Sylvester, che ne è l’autore, ci ha fornito l’opportunità di ricantare il brano in studio supervisionando il nostro lavoro. Questo ci ha permesso di rendere omaggio sia alla dea babilonese Ishtar, che ai Death SS, celebrando in questo modo la nostra collaborazione con loro.
Quali sono i vostri obiettivi futuri in termini di carriera musicale?
Il nostro principale desiderio è continuare a evolverci artisticamente, collaborare con altri musicisti e artisti, sia nel mondo del rock e del metal che in altri generi. Crediamo che le collaborazioni possano portare nuove idee e prospettive, arricchendo la nostra musica e permettendoci di raggiungere un pubblico più ampio.
Uno dei nostri sogni è portare la nostra musica in tutto il mondo e organizzare tour internazionali che ci permettano di connetterci con i fan di diversi paesi e culture.