NAPOLI – Con il claim “finalmente” e dopo due anni di stop forzato, tornano le grandi emozioni e la musica con la tappa napoletana del lungo tour di Vasco Rossi (foto Simoni). Dopo l’entusiasmante partenza di Trento e i concerti di Milano, Imola e Firenze, il lungo viaggio musicale nazionale del famoso cantautore organizzato dalla Live Nation, il prossimo 7 giugno farà sosta, grazie alla Fast Forward, artefice della data napoletana, allo Stadio Diego Armando Maradona. “Sono in stato di grazia – ha detto Vasco- Ho un diluvio di emozioni indescrivibile! Sembra tutto diverso, eppure è finalmente tornato tutto come prima. Finalmente abbiamo ricominciato a vivere. Questo enorme affetto che mi arriva ancora oggi, dopo 40 anni, mi lascia stupefatto. E si vede che ho seminato bene…Io li amo e loro riescono a superarmi”. Ed è con queste premesse che anche allo Stadio Maradona di Fuorigrotta, Vasco ritroverà i suoi fans napoletani insieme ad un entusiasmo alle stelle. Lo show. come sempre, si annuncia potente ed emozionante con l’aggiunta di un clima funky grazie all’arrivo dei fiati. La setlist “della rinascita” è ricca di novità e sorprese. Le canzoni dell’ultimo album ci sono quasi tutte, la prima è “XI comandamento” e l’ultima è la title track “Siamo qui”. Le altre sono distribuite lungo le due ore e mezza di concerto, nelle prime dieci, la hit “La pioggia alla domenica”, qui nella versione originale e il rock della fluida “L’amore l’amore”. Ancora, vi sono le inedite a concerto “Se ti potessi dire” (2020) e “Una canzone d’amore buttata via” (2021) e le perle ripescate dai rutilanti anni ‘80, “Amore aiuto”, Blasco ‘82 doc, un capolavoro d’ironia, mai cantato dal vivo prima (dall’album “Vado al massimo”, 40 anni quest’anno). La giocosa “Ti taglio la gola”, brano cult molto amato (dall’album “Cosa succede in città”, ‘85). “Muoviti”, da “Liberi Liberi”. Una preziosa “Toffee” d’annata con tanto di suggestivo assolo di sax che richiama l’originale di “Cosa succede in città” ‘85, e “Anima fragile” struggente (video elaborato in 3D sugli schermi). Parlando delle ballad e dell’altra faccia del rock, in scaletta pure “Un senso”, “Stupendo”, “Siamo soli”, “Senza parole” (suggestiva la clip che il regista live Pepsy Romanoff ha ideato per i megaschermi: il libro “La versione di Vasco” brucia in reverse, si ricompone dalla cenere perché le parole rimangono). Infine, arriva la leggerezza di “L’uomo più semplice” e “Ti prendo e ti porto via”, fino a giungere nel segno del rock e contro la guerra, ai brani “Tu ce l’hai con me”, “C’è chi dice no”, “Gli spari sopra” e “Siamo qui”. Per tutti un’esplosione di luci spettacolari, 1.500 i corpi illuminanti e potenza audio da 750.000 watt con una straordinaria band pronta a travolgere il pubblico a chitarre sguainate, formata da Stef Burns, chitarra; Vince Pastano chitarra, cori, direttore musicale; Andrea Torresani, basso; Claudio Golinelli, basso, guest star; Alberto Rocchetti, tastiere, piano, cori; Frank Nemola, cori, tastiere, programmazione; Matt Laug, batteria; Beatrice Antolini, percussioni, tastiere, cori; Andrea Ferrario, sax; Tiziano Bianchi, tromba e Roberto Solimando, trombone.
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