Abbiamo raggiunto Carmen Alessandrello in occasione dell’uscita del suo nuovo singolo. È uscito, infatti, “La sera dei miracoli” (Alta Sierra S.R.L./ Artist First), una sentita reinterpretazione del capolavoro di Lucio Dalla ispirato dalla vivacità di Roma durante le prime Estati Romane all’inizio degli anni ’80. Ecco cosa ci ha raccontato l’artista.
Ciao Carmen, benvenuta su PrimaMusic. Parlaci del tuo nuovo singolo “La sera dei miracoli”, come mai hai scelto di reinterpretare proprio questo capolavoro di Dalla?
Ciao, grazie mille. “La Sera Dei Miracoli” mi è sembrato il brano perfetto per diverse ragioni: Lucio Dalla è uno dei cantautori italiani che preferisco e sento un forte legame con lui attraverso le persone con cui abbiamo collaborato, gli ambienti e le città che abbiamo vissuto tra cui Bologna e la Sicilia in generale. Il brano poi è un’opera d’arte! Mi piace definirlo “un Caravaggio” non solo per la sua maestosità ma anche per la capacità di raffigurare una città immensa come Roma in un quadro chiaro, variopinto, bizzarro e poetico allo stesso tempo.
Nella tua produzione discografica qual è il brano, se c’è, a cui sei più legata e perché?
Questo sicuramente è il mio preferito adesso. Tra poco ce ne sarà un altro, chi lo sa!
Oggi forse più di ieri c’è una contaminazione dei generi. Pensi che la musica si sia aperta al mondo?
La musica è sempre stata aperta, infinita direi. Credo sia il mondo, finito per natura, che tenta di aprirsi alla musica man mano che si evolve, ed oggi risponde più velocemente anche grazie ai social.
Cosa significa oggi in Italia vivere di musica?
È un lavoro che richiede molto impegno, determinazione e ovviamente immensa passione. Trovare il proprio spazio non è semplice ma credo che valga non solo in Italia e non solo per la musica oggi.
In conclusione, cosa c’è nel futuro di Carmen Alessandrello?
Consiglio di seguirmi perché a brevissimo ci saranno altre novità