I Godzillasexbike, gruppo energico e dinamico della scena alternative italiana, tornano con il nuovo singolo “Wishes (The Birthday Song)”, un brano nato in un periodo di lontananza forzata che ha saputo unire la band attraverso la distanza. I membri raccontano come la canzone sia stata scritta e arrangiata da remoto, in un periodo in cui la necessità di esprimersi e connettersi attraverso la musica era più forte che mai. Il singolo è una riflessione sui desideri e le incertezze emerse durante il lockdown, e rappresenta un viaggio nelle emozioni vissute in isolamento, trasformando la lontananza in un’opportunità creativa.
In questa intervista, i Godzillasexbike condividono il processo creativo alla base di “Wishes” e la loro evoluzione artistica, rivelando l’importanza di sperimentare e di superare insieme i propri limiti. Tra aspirazioni, ricordi e nuove ispirazioni, ci raccontano il loro desiderio di portare la loro musica a un pubblico sempre più ampio, puntando a palchi importanti e, soprattutto, a continuare a creare musica autentica e coinvolgente.
Da dove traete principalmente ispirazione per le vostre canzoni?
È un po’ banale, ma la vita è così piena di spunti che è difficile non partire da quello. La musica è un ottimo canale per sfogare gioie e frustrazioni, e fortunatamente nessuno di noi fa vite particolarmente monotone e sedentarie, per cui le cose di cui parlare accadono abbastanza frequentemente.
Musicalmente, le ispirazioni sono veramente ovunque. Ognuno di noi arriva da un percorso musicale diverso, chi dalla classica, chi dal cinema, e ciascuno ascolta musica diversa. In sala prove volano sempre una miriade di nomi quando scriviamo musica nuova, proprio perché ognuno porta quello che ha nelle orecchie.
Come descrivereste il vostro sound a chi non vi ha mai ascoltato prima?
È difficile anche per noi. Di solito si cerca di fare qualche paragone parlando di indie rock o di alternative o di mix di vari generi. La risposta più corretta probabilmente è che il nostro sound è proprio la somma delle nostre esperienze musicali, miscelate per dare vita a qualcosa di nuovo, in cui ognuno di noi può sentirsi rappresentato.
Come collaborate nella scrittura delle vostre canzoni? C’è qualcuno che si occupa principalmente dei testi o della musica?
Ogni canzone ha una genesi diversa. Alcuni brani sono stati portati da una persona e poi rielaborati in gruppo per dargli un’impronta più “godzilla”, altri nascono dalle jam che facciamo durante ogni prova. Wishes ha avuto una genesi ancora diversa: è il primo brano su cui abbiamo lavorato in modalità remota, ognuno collaborando a distanza durante i vari lockdown. Ci siamo girati il progetto e ognuno ha aggiunto la sua parte, per poi arrivare a una struttura definitiva che abbiamo rifinito prima di portare il pezzo sul palco.
I testi sono scritti solitamente da Tommaso e da Stefano.
Come valutate la vostra evoluzione artistica nel corso degli anni?
Negli anni stiamo maturando sempre più consapevolezza del nostro processo creativo, stiamo imparando quali sono i nostri limiti e le nostre forze. Un passaggio importante che abbiamo fatto per esempio è stato iniziare a lavorare alla struttura dei brani cercando di limare le idee per evitare che ogni canzone diventi un mix di cose senza una direzione precisa.
Qual è la vostra canzone preferita da eseguire dal vivo e perché?
Probabilmente la canzone Butterfly Man dal nostro primo EP, Barely See the Sun. È una canzone molto atmosferica, con tanti cambi. È liberatoria ed introspettiva allo stesso tempo, ma soprattutto è molto divertente da suonare.
Da dove è nata l’idea per il vostro nuovo singolo?
A dicembre 2020, dopo un anno in cui non si è potuto fare neanche un concerto, la voglia di fare musica era tanta, e dopo aver registrato e pubblicato il singolo Promises Worth to Be Kept in autunno, abbiamo iniziato a scrivere nuova musica. Con l’inverno era arrivato un nuovo lockdown, così abbiamo iniziato a lavorare su Wishes in modalità remota.
Il brano riflette le incertezze e le voglie di quel periodo, in cui si era obbligati a rimanere da soli e si viveva di desideri, praticamente.
Quali sono i vostri obiettivi per il futuro in termini di carriera musicale?
Vogliamo suonare in giro il più possibile ed arrivare a calcare palchi importanti. Non ci interessa la fama ma solo che la nostra musica arrivi a più orecchie possibili.