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Magaia: “Siamo il frutto della nostra esperienza e nessuno merita di essere giudicato”

Magaia: “Siamo il frutto della nostra esperienza e nessuno merita di essere giudicato”

Con il suo nuovo singolo “Le monde ne sait pas,” Magaia invita gli ascoltatori a esplorare l’importanza di accettare il proprio passato, con tutte le sue luci e ombre. In un mondo dove il giudizio è spesso in agguato, Magaia condivide la sua esperienza di crescita personale, trasformando le critiche in strumenti di miglioramento e autenticità.

Durante la nostra intervista, discuteremo dell’impatto del suo trasferimento a Milano sulla sua creatività, di come incanala le emozioni intense nella musica e dei suoi entusiastici progetti futuri. Unisciti a noi per scoprire di più su questa talentuosa artista e il suo percorso musicale.

Nella tua carriera, ti sei mai sentita giudicata? E se sì, come hai trasformato quella critica in uno strumento di crescita personale?
Mi sono sentita giudicata in ogni contesto artistico sia in maniera positiva che negativa, il bello dei giudizi è che ti formano sia come artista che come persona. Anzi molto spesso ho amato i giudizi negativi perché mi hanno permesso di spingere oltre i miei limiti. Ho cercato di migliorarmi facendo ricredere quelle stesse persone che avevano giudicato male il mio lavoro. Devi esser forte ma solo così puoi crescere in maniera costruttiva

“Le monde ne sait pas” invita ad accettare il proprio passato, con tutte le sue luci e ombre. C’è un evento specifico del tuo passato che è stato particolarmente difficile da accettare ma che ti ha spinta a creare questo brano?
Sono una persona perfezionista, quando faccio qualcosa che mi interessa in particolar modo , cerco di metterci il 100%. Ci sono stati molti episodi dove ho cercato di essere un’altra persona per compiacere quello che avevo di fronte poi ho capito che non posso piacere a tutti. Non posso essere perfetta, sono semplicemente io con il mio vissuto che mi ha reso quella che sono oggi. Perciò è importante accettarsi per come si è e non cercare di compiacere nessuno perché tutto questo ti rende soprattutto infelice.

Il tuo trasferimento a Milano ha segnato un momento cruciale nella tua vita. In che modo questo cambiamento ha influenzato il tuo processo creativo e il tema della tua musica?
Milano è una città piena di opportunità e occasioni, frenetica tanto da mangiarti tutte le energie. Non c’è qualcosa che non puoi fare o che non può offrirti, ho cercato di prendere tutto ciò che poteva darmi. Compresi gli stimoli creativi che ci sono in ogni angolo della città. Non è una città per tutti devi saper essere al passo con tutto ciò ma se ne cogli il senso avrà un valore inestimabile

Nel brano, parli di emozioni intense che a volte non si riescono a esprimere. Come hai trovato il modo di incanalare queste emozioni nella musica senza farti sopraffare da esse?
È difficile non farsi sopraffare dalle emozioni , quasi impossibile. A dire il vero credo di non aver trovato ancora un modo. Quelle emozioni intense posso solo gestirle cantandole e scrivendo di esse descrivendole nei loro piccoli dettagli.

Dopo l’uscita di “Le monde ne sait pas”, quali sono i tuoi progetti futuri? Hai già in mente nuovi singoli o un album?
In primis sicuramente c’è l’uscita del nuovo videoclip ufficiale di le monde ne sait pas. Nel frattempo continuo a scrivere brani e senza spoilerare nulla, ci saranno altri singoli che tireranno fuori il meglio di me il prossimo anno.

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