I MIXOTRI, band alternative rock, nascono nella primavera del 2018. Il gruppo è composto da Enrico Mercati (voce), Riccardo Palmieri (chitarra), Francesco Bertoni (chitarra), Andrea Barbari (batteria) e Alessandro Bottura (basso).
Nel 2019 “Prospettive dall’Oblio”, anticipato dal singolo “Mentre La Città Brucia”, rappresenta il loro primo lavoro discografico al quale fa seguito un tour promozionale di supporto all’album. Nel 2022 viene pubblicato il singolo “Sai”. Il brano ottiene un notevole riscontro da parte di pubblico, critica e addetti ai lavori e verrà inserito in varie playlist editoriali, tra le quali spicca quella di “Rock Italiano” a cura della V Rec, sancendo ufficialmente il ritorno post pandemico della band sulle scene. Segue un’intensa attività live in giro per la penisola e l’uscita di un secondo singolo: “BRYO”. Durante il 2023 la band continua ad esibirsi in numerosi concerti e si dedica alla scrittura e alla produzione di un nuovo lavoro discografico. Il loro secondo album vedrà la luce il 2 Aprile 2024 per Overdub Recordings. Il disco verrà distribuito da Master Music & Ingrooves/Universal in formato fisico e digitale.
Ciao ragazzi, per iniziare, potreste raccontarci brevemente come avete deciso di formare la band e come è nata la vostra passione per la musica?
La band nasce nel 2018 per mano di Enrico e Riccardo, rispettivamente voce e chitarra, a cui si aggiungono Francesco, Andrea ed Alessandro (Chitarra, batteria e basso) negli anni seguenti, raggiungendo nel 2021 l’attuale lineup. Ognuno di noi avrebbe una storia diversa da raccontare riguardante la propria genesi della passione per la musica, il minimo comune denominatore potrebbe essere “ce la portiamo dentro da sempre e si è manifestata quando abbiamo sentito il bisogno di una valvola di sfogo”.
Come avviene solitamente la scrittura delle vostre canzoni? Ci sono delle esperienze o delle influenze particolari che guidano il vostro lavoro?
I brani nascono direttamente in sala prove, frutto del lavoro d’insieme e dei gusti musicali personali molto eterogenei tra di loro. Solitamente partiamo dalla base strumentale a cui viene aggiunta una melodia su cui Enrico va a scrivere un testo provvisorio che viene quindi ripreso insieme fino ad ottenne quello definitivo.
Come già accennato, le influenze sono diverse: pop, prog, rock, funk, ciascuno di noi contribuisce in maniera unica, incastrando l’ispirazione dettata dai propri gusti con il sound collettivo.
Molte band hanno dei temi ricorrenti nelle loro canzoni. Quali sono quelli che emergono spesso nei vostri testi e perché vi sentite così collegati a essi?
Da bravi “figli dell’alternative anni ’90”, sicuramente le tematiche di reminiscenza grunge come disagio, inadeguatezza e senso di non appartenenza, sono le più presenti, ma anche attualità ed argomenti più “alti” trovano il loro spazio.
Ogni band ha le sue canzoni preferite da eseguire dal vivo. Quali sono le vostre e cosa le rende così speciali per voi?
Sicuramente “Sai”, “Bryo” e “Non una comparsa” sono quelle che hanno avuto maggiore appeal sulla nostra fanbase, di conseguenza suonarle e cantarle dal vivo insieme al pubblico ci da una carica emozionale importante. Aggiungerei anche il nuovo singolo, “Non ti piace questo posto che ti piace”, che ha già fatto qualche comparsa live ed ha riscosso diversi consensi.
Parliamo del vostro ultimo singolo “Non ti piace questo posto che ti piace”. Come è nato?
“Non ti piace…” nasce da una sorta di scioglilingua creato sulla melodia canticchiata sulla base strumentale. Il titolo è la sineddoche di quella sensazione di disagio che ci coglie quando ci troviamo a dover cambiare noi stessi per conformizzarci ai gusti altrui.
Guardando al futuro, quali sono i vostri obiettivi in termini di carriera musicale?
Come sempre, le speranze e lo sguardo sono rivolti verso l’alto, ma i piedi rimangono ben ancorati al terreno. Intanto pensiamo al release party del 6 Aprile a Modena e a fissare le date successive, poi sicuramente, con l’arrivo dell’inverno, ad una nuova sessione creativa.