C’è un’energia nuova, potente e consapevole, nel nuovo brano di Morea. Dopo l’Ipnosi è molto più di una canzone: è un risveglio emotivo, una presa di coscienza che arriva dopo una relazione totalizzante e distorta. In questo singolo, l’artista si libera dalle illusioni per riappropriarsi della propria identità, trasformando il dolore in forza e la disillusione in musica.
Classe 2005, con la musica nel cuore fin dalla primissima infanzia, Morea racconta un’evoluzione che passa attraverso la sperimentazione di generi, l’ascolto di emozioni profonde e una ricerca costante di autenticità. Il sound si è fatto sempre più rock, le parole sempre più sincere. A ispirarla sono voci potenti come quelle dei Måneskin e di Angelina Mango, ma anche le ritmiche incisive della trap, che contribuiscono a definire uno stile personale e in continua trasformazione.
Abbiamo intervistato Morea per farci raccontare la nascita di Dopo l’Ipnosi, il suo percorso artistico e i sogni che la spingono ogni giorno a credere nella sua musica.
C’è un momento specifico che ricordi come l’inizio della tua carriera musicale?
Il momento che considero l’inizio della mia carriera musicale risale alla mia prima lezione di canto, quando avevo 5 anni. Tuttavia, a 7 anni c’è stato un evento speciale che ha reso tutto ancora più reale: ero in vacanza con la mia famiglia, e nel villaggio si teneva un concorso canoro. Quella è stata la prima volta in cui sono salita su un palco, un’esperienza che ha consolidato la mia passione per la musica e mi ha fatto capire che il canto sarebbe sempre stato una parte fondamentale della mia vita.
Da dove trai principalmente ispirazione per le tue canzoni?
Traggo principalmente ispirazione dalle mie sensazioni e dalle emozioni che vivo. Quando qualcosa mi tocca profondamente e non riesco a tenerlo dentro, lo metto nero su bianco. È un modo per elaborare ciò che provo e trasformarlo in musica, dando voce a ciò che spesso non riesco a esprimere in semplici parole.
Ci sono temi o messaggi ricorrenti nelle tue canzoni?
Sì, nelle mie canzoni ricorrono spesso temi come la forza interiore, la capacità di rinascere e il coraggio di rialzarsi nonostante le difficoltà. Parlo anche delle “maschere” che le persone indossano e che, prima o poi, inevitabilmente cadono, rivelando la loro vera essenza. Questi messaggi rappresentano per me un percorso di crescita e di autenticità che cerco di trasmettere attraverso la mia musica.
Quali artisti o generi musicali ti hanno influenzato maggiormente?
Sono stata influenzata da artisti e generi molto diversi tra loro. Il mood rock dei Måneskin mi ispira per la loro energia e il modo in cui riescono a trasmettere autenticità e potenza. Adoro anche Angelina Mango per la profondità emotiva delle sue canzoni e la capacità di raccontare storie attraverso la musica. Allo stesso tempo, mi affascinano gli extrabeat e le vibrazioni ritmiche tipiche della trap, che aggiungono un dinamismo unico alle sonorità moderne. Queste influenze si intrecciano nel mio stile, rendendolo un mix di emozione, forza ed energia.
Come valuti la tua evoluzione artistica nel corso degli anni?
La mia evoluzione artistica negli anni è stata significativa. Ho esplorato diversi generi e modi di esprimermi, ma ad oggi sento di aver trovato una dimensione che mi rappresenta pienamente. Mi sono orientata verso un sound più rock rispetto a prima, che riflette meglio la mia energia e la mia grinta . Ogni passo del mio percorso è stato fondamentale per arrivare dove sono ora, e sento che la mia musica continua a crescere e a trasformarsi insieme a me.
Qual è la tua canzone preferita da eseguire dal vivo e perché?
Dal punto di vista delle cover, la mia preferita da eseguire dal vivo è sicuramente Un’emozione da poco. È un brano che amo perché è carico di intensità emotiva e mi permette di esprimere al massimo le mie sensazioni. Inoltre, ho aggiunto una mia barra, potente e personale, che rende l’esecuzione ancora più unica e speciale per me. È un momento in cui sento di poter connettermi profondamente con il pubblico.
Da dove è nata l’idea per il tuo nuovo singolo?
Il mio nuovo singolo, Dopo l’ipnosi, nasce da un momento davvero intenso della mia vita: la fine della mia storia con il mio primo amore. È stata una relazione che mi ha segnato profondamente, una sorta di “ipnosi” in cui avevo idealizzato quella persona, vedendo tutto attraverso i miei occhi, che avevano dipinto una realtà distorta. Dopo l’ipnosi è il risveglio, quel momento in cui ho iniziato a vedere le cose per come sono davvero, ritrovando finalmente la mia libertà e il mio valore. È una sorta di rinascita, un abbraccio alla realtà che mi ha permesso di riprendere il controllo di me stessa.
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro in termini di carriera musicale?
I miei obiettivi per il futuro sono sicuramente concentrati nel realizzare il mio sogno di diventare cantante. Voglio fare musica che possa arrivare a più persone possibile, girare per il mondo con le mie canzoni e costruire una carriera solida e autentica. È un percorso che richiede tanto impegno, ma ogni passo mi avvicina a quello che desidero davvero: vivere di musica e continuare a crescere come artista.