Abbiamo incontrato la cantautrice valdostana Helen Aria. Da qualche giorno è uscito il suo nuovo album “Proxima Centauri”. Ecco cosa ci ha raccontato.
Helen Aria…chi si nasconde dietro questo nome?
Prima di cominciare vorrei ringraziarvi per avermi dedicato questo spazio! Si nasconde una ragazza di 24 anni, una grande sognatrice. Mi piace trovare l’arte in ogni cosa, in ogni individuo, in tutto ciò che non rientra nei canoni di bellezza che la società impone. Infatti, per dirla con le parole di Antoine de Saint-Exupéry: “Creare forse significa sbagliare quel passo nella danza. Significa dare di traverso quel colpo di scalpello nella pietra.”
Guardando le foto promozionali si rimane estremamente colpiti dal tuo look: occhi fatati e boccoli biondi che fanno intuire che sei un’anima delicata…è davvero così?
Sì, penso di essere una persona decisamente sensibile, dal cuore tenero, curiosa, emotiva e anche un po’ timida. Tuttavia, questo mio lato malleabile non mi impedisce di essere molto determinata nella realizzazione dei miei progetti e di avere una visione chiara di ciò che vorrei essere.
Cosa hai cercato di inserire in “Proxima Centauri”, il tuo nuovo cd?
In questo album ho cercato di inserire tutta me stessa: la mia voglia di sperimentare con suoni e parole, i miei ideali, il mio amore per tutte le forme d’arte e per i personaggi che mi hanno ispirata durante il mio percorso artistico. Il disco presenta infatti numerosi riferimenti alla mitologia (Calliope, Cupido, Osiride), al cinema (Marilyn Monroe), alle arti visive (Frida Kahlo, René Magritte) e alla letteratura (Dante Alighieri). Penso che questo lavoro possa essere visto come un inno alla libertà di espressione in cui le tematiche principali sono la ricerca di se stessi, la tolleranza e l’uguaglianza.
A proposito perché questo titolo?
“Proxima Centauri” è la stella più vicina al Sole, sarebbe la nostra “prima fermata” se, dalla Terra, decidessimo di intraprendere un viaggio nell’universo. L’album è pensato per essere un odissea nel cosmo e il messaggio è proprio quello continuare a sognare e di viaggiare con la mente verso l’infinito.
Sei autrice di tutti i brani?
Sì, la maggior parte in collaborazione con il produttore Momo Riva (TdE ProductionZ). Appena sviluppo un’intuizione, melodica o testuale, mi reco subito in studio di registrazione dove collaboriamo insieme per rifinire il tutto. Altre volte, invece, l’idea nasce da un beat realizzato precedentemente da Momo sul qualche aggiungo linea melodica e parole.
In che situazione nasce un tuo pezzo?
Sono sempre alla ricerca di nuove idee: qualsiasi suono o rumore può essere per me fonte di ispirazione. Scrivo a casa utilizzando vari strumenti (chitarra, piano, autoharp), ma anche in macchina con i rumori della strada come sottofondo. Anche quando leggo libri sono sempre alla ricerca di immagini forti da poter rielaborare all’interno di una mia canzone.
Hai alle spalle altri dischi…in che cosa e per che cosa differiscono da “Proxima Centauri”
Prima di metterci a lavoro per la realizzazione di un album, io e Momo definiamo il sound che caratterizzerà l’intero lavoro. I primi EP “Helen” e “Clouds” (2019) sono scritti in inglese, acustici e ispirati all’R&B; per l’album “Aria”(2020), invece, abbiamo utilizzato suoni elettronici ispirati all’hip hop più moderno cantando per la prima volta anche in francese. Segue poi “Afrodisiaco” (2021) dove le sonorità anni ‘70 e la collaborazione con il violoncellista Federico Puppi sono il fil rouge di un album che mischia inglese, francese e italiano. Un lavoro diverso è stato fatto infine per “Proxima Centauri”, album ispirato agli anni ‘80 dove dominano i suoni elettronici e la lingua italiana con l’inserimento di qualche slogan in francese. Tuttavia, ci sono anche molti elementi che accomunano i miei dischi: le tematiche come la libertà, la lotta per i diritti umani; la linea melodica della voce sempre molto presente; la sperimentazione musicale; il riferimento agli astri, all’universo e alla dimensione onirica.
Presenterai questo tuo nuovo lavoro dal vivo?
Ho presentato in anteprima qualche brano il 31 ottobre al Palais Gran Becca di Cervina (Valle d’Aosta) e, per definire nuove date, dovrò aspettare l’inizio della stagione invernale.
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