Il debutto solista di Capolupo, Tra i miei disordini, è un viaggio intenso e toccante nelle profondità dell’animo umano. Pubblicato da Diecigocce Records, l’album non è solo un’esplorazione personale, ma un invito a confrontarsi con il proprio caos interiore e a trovare, tra le pieghe della vulnerabilità, una bellezza inattesa.
Questo concept album brilla per la capacità di intrecciare emozioni autentiche e sonorità suggestive. Dalle influenze minimaliste agli accenni industrial, le dieci tracce offrono un equilibrio sofisticato tra intimità acustica e sperimentazione elettronica. Ogni brano sembra svelare una nuova stanza dell’anima, creando un percorso circolare che termina dove tutto è iniziato, ma con una nuova consapevolezza.
L’apertura con “Inka” cattura subito l’attenzione grazie a un’atmosfera evocativa che introduce il tema del disordine come sfida quotidiana. “Gioie e paranoie”, primo singolo, esplora i contrasti tra euforia e insicurezza, riflettendo sulle complessità emotive che ci definiscono. “Un’altra volta”, invece, si distingue per la sua intimità quasi confessionale, supportata da un arrangiamento che amplifica il senso di incertezza e di possibilità.
Tra i momenti più toccanti spiccano “Un giorno qualunque bellissimo”, che trasforma la banalità del quotidiano in poesia, e la title track “Tra i miei disordini”, che rappresenta il cuore pulsante dell’album, un manifesto di accettazione delle proprie fragilità.
Un elemento chiave di questo progetto è il legame con la solidarietà: il ricavato delle vendite del vinile sarà devoluto alla Fondazione ANT Italia Onlus, a sostegno dell’assistenza domiciliare ai malati oncologici. Questo gesto dona ulteriore profondità all’album, trasformando la musica di CAPOLUPO in un atto d’amore verso chi lotta ogni giorno contro il buio.
Tra i miei disordini è un disco che abbraccia il caos, lo trasforma in arte e lo restituisce all’ascoltatore con un senso di speranza e resilienza. CAPOLUPO non cerca risposte definitive, ma si affida alla potenza delle domande, creando un’opera che non lascia indifferenti. Un debutto maturo e consapevole, che merita un posto di rilievo nella scena musicale italiana contemporanea.
Voto: ★★★★☆