Oggi vi parliamo del cantautore piacentino Ricky Ferranti, il quale vanta una formazione musicale molto ricca. Diplomatosi al CPM (Centro Professionale Musicale) con due corsi dedicati alla chitarra elettrica, Ferranti è anche un esperto riconosciuto di chitarra rock, rock blues e jazz. Ha svolto attività di insegnamento presso l’Accademia di Musica Moderna di Piacenza e attualmente presta la sua esperienza al Livestudio di Codogno. Recentemente, ha pubblicato “Qua è dura” (LaPOP), il suo ultimo singolo. Scopriamo qualcosa di più su di lui.
C’è un momento specifico che ricordi come l’inizio della tua carriera musicale?
Intanto grazie per l’intervista ed un saluto a voi di Prima Music.
Forse è stata la prima serata live in cui ci hanno pagato.
Ho realizzato che si poteva fare .Qualcuno mi pagava per suonare , era meraviglioso!
Da dove trai principalmente ispirazione per le tue canzoni?
L’ispirazione avviene da piccole cose come una frase che ti colpisce detta da qualcuno o da una emozione o semplicemente da un viaggio.
La vita stessa è ispirazione.L’ispirazione è quando sono sintonizzato sulla frequenza giusta.Quando sono disposto a recepire cosa arriva dall’esterno e trasformarlo poi in qualcos’altro.
Ci sono temi o messaggi ricorrenti nelle tue canzoni?
Tralasciando non per importanza il tema amore in generale , il tema sociale ricorre spesso.
Anche il tema dei sogni inteso come realizzazione di un obiettivo è molto presente
Quali artisti o generi musicali ti hanno influenzato maggiormente?
Citerei Jimi Hendrix e Mark Knopfler.
La loro musica è stata una folgorazione.
Ricordo ancora l’emozione quando ascoltai per la prima volta il riff di “money for nothing”.
Decisi in quel momento che avrei dovuto suonare quello, non sapevo minimamente come ma sapevo che dovevo farlo.
Come valuti la tua evoluzione artistica nel corso degli anni?
Premesso che valutarsi è sempre complicato posso dire che sono cresciuto in certi aspetti che riguardano la scrittura , il suono e la sua percezione ed ho tralasciato quelli più tecnici che mi interessavano maggiormente da ragazzino.
Quindi ritengo che una certa evoluzione c’è stata.
Qual è la tua canzone preferita da eseguire dal vivo e perché?
Per quanto riguarda cover è “Redemption song” di Bob Marley.
Un testo fantastico ed una struttura che si presta anche ad interpretazioni e variazioni differenti.
Ma principalmente è per il significato del testo
Da dove è nata l’idea per il tuo nuovo singolo?
L’idea nasce in seguito aduna serie di domande rivolte a Dio.
Possiamo vivere senza Dio in realtà o sarà Dio che non esiste senza di noi ?
Una volta scommesso sulla sua esistenza e osservando tutto il male fatto anche in nome Suo mi è venuto naturale un colloquiale ed informale “…ma in questo modo…qua è dura! “
E nella cover enfatizzo il senso del titolo quasi in modo ironico evidenziando che se è dura per chi è da una certa parte del muro figuriamoci per chi è dalla parte opposta.
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro in termini di carriera musicale?
Un mio obiettivo è scrivere per un film e lavorare sempre più sulla composizione .
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