Riél esplora le ombre dell’amore in ‘Cielo di spine’

“Cielo di spine” il nuovo singolo di Riél giovane cantautore e producer italo-venezuelano racconta di una relazione ormai destinata a finire, dove, nonostante ci sia ancora sentimento e passione da entrambe le parti, la tossicità dello stesso legame inebria e impedisce di staccarsi dall’altra persona.

C’è un momento specifico che ricordi come l’inizio della tua carriera musicale?

Sicuramente la pubblicazione del mio primo singolo. Suono e canto fin da quando ho 11 anni, ho cominciato a scrivere presto e ho tenuto le canzoni nel cassetto per anni. Nel 2022 ho iniziato il mio percorso con il mio manager Massimo Guidi insieme alla sua etichetta M&MD&G con cui ho pubblicato il mio primo singolo “Ossessione”, per la prima volta essere presente su tutte le piattaforme digitali ed avere una presenza nel mondo radiofonico è stata una svolta, mi ha fatto capire ancora di più quanto voglia vivere di questo e sicuramente è stato il momento in cui ho capito che finalmente era iniziata la mia carriera musicale.

Da dove trai principalmente ispirazione per le tue canzoni?

Direi decisamente da suoni diversi, faccio periodi in cui ascolto una quantità spropositata di musica di generi e culture diverse, poi mi chiudo in studio e gioco con suoni e strumenti diversi, è il suono e il timbro che fa nascere diversi tappeti melodici e l’intenzione dei brani.

Ci sono temi o messaggi ricorrenti nelle tue canzoni?

Si, sicuramente le relazioni e l’amore sono un tema importante di cui parlo spesso come anche l’introspezione e il mio rapporto con l’arte e la musica. 

Quali artisti o generi musicali ti hanno influenzato maggiormente?

Sono passato dal suonare e cantare in gruppi rock al produrre pop e R&B usando maggiormente musica elettronica quindi di influenze ce ne sono davvero tante, per il mio processo creativo attuale mi piace molto stare sull’elettropop e new wave.

Come valuti la tua evoluzione artistica nel corso delle varie pubblicazioni avvenute finora?

Una bellissima domanda, partendo dal mio primo singolo il cambiamento è stato netto. Il pubblicare mi ha aiutato molto a capire come voglio interfacciarmi con il pubblico e se all’inizio scrivevo e concentravo più le produzioni sul cosa credevo potesse piacere ora il focus è sul creare qualcosa di nuovo e unico che rappresenti la mia visione artistica e allo stesso tempo trasmetta un messaggio memorabile.

Qual è la tua canzone preferita da eseguire dal vivo e perché?

Al momento direi che è il mio secondo singolo “Nell’infinito del mondo”, è una canzone spensierata che parla dell’amore incondizionato per la vita, è un brano molto tangibile, fresco e leggero che coinvolge molto il pubblico e crea una dinamica davvero stupenda sul palco. 

Da dove è nata l’idea per il tuo nuovo singolo?

Solitamente la fine di una relazione nasce dalla volontà di almeno una delle due parti di volersi separare, beh ci sono volte in cui una relazione deve finire anche quando nessuno dei due lo vorrebbe. Questo brano parla proprio di questo, una relazione in cui ormai l’amore non basta più, in cui ci si fa solo del male a vicenda, un’amore tossico che trascina entrambi sempre più a fondo. Partendo da questo presupposto il testo è la conversazione che si ha quando ci si confronta con la realtà e si capisce che per quanto si tenga all’altra persona la cosa migliore è lasciarsi andare. “Credimi non riesco a vedere la fine, anche se amarti è saltare in un campo di mine”. 

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro in termini di carriera musicale?

Arrivare più in alto che posso. Non ho mai posto limiti ai miei sogni, l’obbiettivo è sempre stato quello di portare la mia musica a più gente possibile e cercare di aiutare con le mie canzoni come scriverle ha aiutato me.

Se parliamo di un’obbiettivo tangibile, sicuramente è fare uno stadio, un’impresa non da poco ma ci arriveremo.

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