MILANO – Altroconsumo chiede l’intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e allerta le autorità CPC in Europa per accertare la pratica commerciale scorretta di Citroën e per la piena tutela dei diritti dei consumatori.
Dalle oltre 100 segnalazioni arrivate ad Altroconsumo sulla piattaforma Reclama Facile negli ultimi mesi, emerge che alcune auto Citroen a diesel stanno creando problemi agli automobilisti a causa di una anomalia nel sistema antinquinamento AdBlue. In molti casi, viene mostrato un errore ripetutamente sul computer di bordo che avvisa l’automobilista della necessità di riparare l’automobile per poter continuare a utilizzarla. La soluzione suggerita è sostituire il serbatoio: un intervento che può costare anche 1.200 euro, con l’aggravante delle tempistiche. Sono stati segnalati, infatti, tempi non precisi di consegna del pezzo da sostituire con ulteriori danni e disagi per gli automobilisti.
Per questi motivi, l’Organizzazione ha segnalato la vicenda all’Agcm chiedendo di verificare se la condotta dell’azienda ostacoli l’esercizio dei diritti dei consumatori. Del caso sono state informate anche autorità europee tramite la piattaforma CPC (Cooperazione per la Tutela dei Consumatori).
Ai consumatori coinvolti nel caso Citroen, l’Organizzazione consiglia di inviare un reclamo tramite la piattaforma Reclama facile per chiedere all’azienda la sostituzione gratuita del pezzo o il rimborso di quanto pagato ingiustamente.
Il caso Citroen rientra nel progetto Cicle finanziato dall’Unione Europea. Altroconsumo, in collaborazione con Ocu (organizzazione di consumatori spagnola), nell’ambito del progetto si impegna per migliorare la tutela dei consumatori attraverso azioni congiunte con le autorità, colmando le lacune nella sorveglianza.
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