MILANO – Negli ultimi anni abbiamo assistito a un’evoluzione forse inattesa ma sicuramente inevitabile delle modalità di lavoro. Pandemia, necessità di organizzarsi diversamente ed innovazioni tecnologiche hanno favorito e in alcuni casi accelerato scelte aziendali che, se in alcuni paesi erano state adottate e consolidate, in Italia stentavano a decollare.
Smart working, remote working, hybrid working non sono più concetti a noi sconosciuti, ma realtà consolidate e destinate a restare.
Ma quali sono le previsioni per il prossimo anno? Cosa ci dobbiamo aspettare? Jabra, leader nelle soluzioni audio e video personali e professionali, ha stilato un elenco di quello che il mondo del lavoro si troverà ad affrontare nei prossimi mesi.
Il metaverso non sarà ancora determinante nel 2023, ma…
Nonostante tutto il clamore su come il metaverso cambierà il nostro modo di lavorare, la tecnologia necessaria per spostare il posto di lavoro in un ambiente virtuale immersivo è ancora lontana dall’essere applicabile. Nel 2023 l’ambiente professionale sarà ancora molto simile a quello del 2022, con le aziende che modificheranno e perfezioneranno il loro approccio al lavoro ibrido. Detto questo, le imprese dovrebbero tenere il metaverso nel loro radar, perché tutti gli indicatori puntano a un futuro lavorativo abilitato dal virtuale nel medio e lungo termine.
La fidelizzazione dei dipendenti si stabilizzerà, ma ciò non significa che essi diventeranno altamente motivati.
Abbiamo superato in larga misura il diffuso abbandono dei dipendenti durante il periodo delle grandi dimissioni, una tendenza destinata a stabilizzarsi ulteriormente a causa dei tempi economici incerti che ci attendono. Ma il fatto che i dipendenti scelgano di restare non significa che improvvisamente essi diventino altamente motivati e impegnati. Per invertire la tendenza alla diminuzione dell’impegno dei lavoratori che dura ormai da anni, i leader devono iniziare a mostrare maggiore riconoscimento: per le sfide finanziarie che i dipendenti (soprattutto quelli giovani) stanno affrontando e per il ruolo mutevole che il lavoro sta assumendo nella vita delle persone.
Nel 2023, i lavoratori assisteranno all’aumento dei benefici digitali per la loro attività.
Un recente studio di Microsoft ha rilevato che il 76% dei dipendenti dichiara che resterebbe più a lungo in un’azienda se potesse beneficiare di un maggiore supporto all’apprendimento e allo sviluppo. Ebbene, quando il lavoro si svolge virtualmente, anche lo sviluppo personale e professionale deve avvenire in questo modo. Ciò significa che la tecnologia che utilizziamo influenzerà il modo in cui ci sviluppiamo come professionisti e come persone. Nel 2023 possiamo aspettarci che le aziende integrino più diffusamente nelle loro esperienze di lavoro benefici digitali come corsi online, abbonamenti ad app per la salute mentale e tecnologie di collaborazione professionale.
Le imprese inizieranno a ridimensionare gli immobili e a proporre i “super uffici” che consentono una collaborazione di livello superiore.
Sappiamo dai dati del recente Jabra Hybrid Ways of Working 2022 Global Report che circa la metà delle imprese a livello globale ha riconfigurato i propri uffici dall’inizio della pandemia. Ma in un’epoca disempre maggior virtualizzazione le persone cercano un vero contatto umano sul lavoro in spazi dove la collaborazione, sia formale che informale, è migliorata rispetto al lavoro da casa. Per questo motivo, nel 2023 si assisterà al passaggio da spazi di lavoro “basati sui compiti” a quelli “basati sull’interazione”. Ciò significa ridurre l’ingombro degli immobili a favore di uffici più concentrati e costruiti ad hoc, con una tecnologia che consenta alle persone di sperimentare interazioni autentiche con tutti i colleghi, che si trovino o meno nell’edificio.
I leader dovranno affrontare gli impatti sulla salute mentale dei dipendenti recati dall’incertezza macroeconomica.
Con l’incombere della recessione e il rallentamento della domanda da parte dei consumatori, molte aziende si aspettano di subire un duro colpo nel 2023. Ma al di là dei risultati, l’incertezza macroeconomica pesa molto sulla salute mentale dei singoli dipendenti. Se le aziende vogliono superare la tempesta, i leader devono adottare misure proattive per sostenere i propri dipendenti in questo periodo di incertezza macroeconomica.
Emergerà una rinnovata attenzione al benessere degli agenti dei contact center, guidata da cambiamenti apportati dai leader delle società e dalle tecnologie emergenti.
La pandemia ha portato a rapidi cambiamenti nelle modalità di lavoro, ma per molte imprese la presenza di call center ibridi o flessibili sta diventando una caratteristica permanente; Amazon sta addirittura passando al 100% da remoto per i suoi call center. Allo stesso tempo, i centri non sono stati immuni dagli impatti del periodo delle grandi dimissioni, che combinati con la maggiore complessità e una potenziale recessione hanno creato una tempesta perfetta per i leader. Nel 2023 possiamo aspettarci che le aziende si concentrino molto di più sulla fidelizzazione, sulla formazione e sul benessere, e che inizino a implementare nuove tecnologie che aiutino a reinventare il ruolo del supervisore in un ambiente remoto o ibrido.
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