La scomparsa di quei “boschetti di fuoco dentro i boschetti di cespugli” appariva a Pasolini come il simbolo di un genocidio culturale da parte di un nuovo fascismo più insidioso del precedente: il neocapitalismo, col suo fulgore artificiale.
In questo magma si muovono tuttora ninfe notturne tra i fari abbaglianti delle auto- mobili, grandi navi nella notte, lo spumeggiare di motociclette, immagini iconiche del grande cinema che passano dalla leggerezza della luce a quella delle pennella- te impresse sulla tela per esprimere l’urgenza di sopravvivere al frastuono, al fulgore artificiale.
Palazzo Merulana, in sinergia con Fondazione Elena e Claudio Cerasi e Coopcultu- re, è lieto di ospitare questa mostra a conclusione di un anno veramente importante per la ripresa a pieno regime delle attività all’interno dei luoghi di cultura, in cui al centro si sono rimesse la socialità e la condivisione. Un anno in cui nella pro- grammazione di Palazzo Merulana largo spazio hanno avuto le celebrazioni per il centenario pasoliniano, avendo a cuore lo studio, l’approfondimento e la divulgazione della produzione multidisciplinare di Pier Paolo Pasolini, figura chiave della cultura italiana del secondo Novecento. In quest’ottica rientra la scelta di accogliere “Lucciole”, un inedito progetto espositivo che raccoglie 20 tele di vario formato, tutte prodotte nel 2022
E’ un orizzonte di possibilità ancora da scoprire in quello che sembra essere un tempo oscuro. Lucianella Cafagna, nella sua piena fase creativa attuale, resiste e insiste sui valori persistenti della sua arma principale contro l’appiattimento cultura- le: la produzione pittorica. Lo afferma con grande chiarezza l’artista: “E soprattutto è possibile uscire dalla trappola del presente continuo senza cadere nell’insidiosa tentazione nostalgica così densa di pericoli espressa in un’estetica retromaniaca, vintage, citazionista…?”. Con questa domanda in testa Lucianella Cafagna ha di- pinto una serie di quadri nei quali le lucciole prendono di volta in volta diverse for- me ed accezioni per illuminare alcune scene, soprattutto metropolitane, in cui si tenta di dare una risposta. Una risposta che è soprattutto, squisitamente, pittorica.
Come scrive la curatrice Elena Del Drago: “Le lucciole pasoliniane del titolo, simbo- lo di un’autenticità perduta a favore di una modernizzazione forzata, nell’interpreta- zione di Lucianella Cafagna, rappresentano anche una riflessione sui meccanismi dell’arte contemporanea, e dunque la possibilità di non sottostare alla frenesia del nuovo, dello spettacolare, dell’effetto che va rinnovato costantemente, al volgere di ogni stagione, biennale, fiera. Ma la sfida è costituita altrettanto dalla necessità di non reiterare paradigmi passatisti, e dunque dal tenere lo sguardo saldamente an- corato sulla contemporaneità”.
“Lucciole” è realizzata in sinergia con Fondazione Elena e Claudio Cerasi e CoopCulture e con il supporto di Fafiuché, Galleria Von Buren Contemporary, Mimmo Viola, Terre D’Aquesia.
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