MILANO – Gli insetti, che siano volanti o striscianti, continuano a fare paura e a dare fastidio agli italiani, basta immaginare che uno su quattro (24%) alla vista di uno di questi animali scappa urlando invece che allontanarlo o gestire la situazione. A rivelarlo una recente ricerca che Rentokil, – azienda specializzata nel monitoraggio e controllo degli infestanti del gruppo Rentokil Initial – ha commissionato a BVA Doxa con l’obiettivo di indagare in modo approfondito sentimenti e comportamenti degli italiani in rapporto alla presenza di questi infestanti.
Un primo elemento emerso dall’indagine è che, al di là di luoghi «comuni» come spazi aperti, case, garage, solai e cantine dove la convivenza con eventuali insetti, o altri ospiti sgraditi, è momentanea e soprattutto attesa, gli italiani si aspettano di trovare infestanti anche in spazi chiusi decisamente inusuali. Luoghi frequentati abitualmente, come uffici, luoghi di convivialità e di produzioni alimentari hanno infatti registrato percentuali significative: è il caso sia degli insetti volanti che il 27% si aspetta di trovare in ufficio e il 25% in luoghi del settore food, ma anche degli insetti striscianti dove la percentuale degli uffici scende al 19%, ma si alza ad un significativo 31% nei luoghi del settore food.
Nonostante questa consapevolezza di dove ci si aspetti di trovare gli insetti infestanti, ci sono però alcuni luoghi dove non li si vorrebbero mai trovare e sono molti. La prima risposta per tutte le tipologie di infestante è ovviamente “in casa propria,” seguita da hotel e ristoranti, rispettivamente 52% e 48% per quanto riguarda gli insetti volanti e 68% e 69% per gli insetti striscianti. Seguono nella classifica mense, spogliatoi, luoghi di lavoro e bagni pubblici.
Alcuni luoghi, siano essi pubblici o privati, possono invece trasformarsi in “posti da incubo” per molti italiani che spesso si sono imbattuti in insetti di varia natura. Nello specifico, se l’abitudine a incontrare praticamente ovunque insetti volanti è ben consolidata, l’avvistamento di infestanti striscianti è invece avvenuto personalmente da più di 1/3 degli intervistati in casa propria e in un bagno pubblico, oltre che sul luogo di lavoro (24%) e in un ristorante (22%).
“Da questa indagine emerge la sempre maggiore consapevolezza degli italiani nei confronti dei luoghi in cui possono trovarsi faccia a faccia con insetti infestanti, soprattutto per quanto riguarda il settore food, che come spesso sottolineato anche da noi è ambita preda di diversi infestanti” sottolinea Ester Papa, biologa e Technical Manager di Rentokil Initial Italia. “Come abbiamo visto quasi un italiano su tre (31%) è consapevole che spazi come bar, ristoranti o luoghi di produzione alimentare non sono esenti da questo tipo di infestazioni e, maggiore è l’età, maggiore è la consapevolezza (si sale al 38% infatti nella fascia 55-70 anni). In luoghi come questi diventa fondamentale un intervento tempestivo per gestire eventuali infestazioni, perché quando si tratta del cibo che viene ingerito da tutti la pericolosità aumenta esponenzialmente.”
Ma quali sono gli insetti che fanno più paura? E per quale motivo?
Andando più a fondo nella ricerca, oltre alla consapevolezza, i dati rivelano anche quali sono le paure e le fobie nei confronti degli insetti e perché non ci si vorrebbe mai imbattere. Al primo posto tra gli insetti striscianti più odiati dagli italiani ci sono blatte/scarafaggi (48%) che secondo gli intervistati sono sinonimo di disgusto (58%) e scarsa igiene (44%).
Tra gli insetti volanti che incutono maggior timore ci sono invece i calabroni, che fanno paura a ben il 37% dei rispondenti. La paura di punture dovute a insetti volanti è la motivazione principale per oltre 2/3 dei rispondenti (68%). Curioso invece notare come le zanzare, regine indiscusse degli insetti fastidiosi per il 71% degli intervistati, precipitano in fondo alla classifica degli insetti spaventosi con solo il 13% che le ritiene un insetto pericoloso o di cui aver paura.
“La paura che si dimostra davanti a questi insetti è dovuta principalmente alla mancanza di consapevolezza su quale sia la cosa migliore da fare,” conclude Ester Papa. “Se il 24% scappa urlando e il 20% chiede aiuto, quasi la metà degli intervistati (44%) decide di fare da sé con un prodotto che si ha a disposizione, magari non idoneo per quel tipo di insetto o ambiente. Solo il 7% contatta un servizio di disinfestazione per approfondire se si tratta di un avvistamento isolato o di una vera e propria infestazione. Il nostro consiglio è quello di non sottovalutare mai nessun tipo di situazione perché in alcuni casi quello che diventa davvero pericoloso non è l’insetto in sé (che potrebbe anche non essere né un insetto infestante, né un insetto dannoso o pericoloso), ma il cercare di risolvere tutto in autonomia, magari a discapito della sicurezza ambientale, umana e di insetti non target.”
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