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Phenomena Hub, una casa comune per la ricerca sulla Psicoterapia

NAPOLI – L’era Covid 19, il conseguente martellamento mediatico e le svariate teorie al proposito che si susseguono giorno dopo giorno, stanno procurando inevitabili ripercussioni psicologiche sulle persone, molte delle quali traumatizzate dalla complessa situazione venutasi a creare nell’ultimo anno. Il virus, tra la realtà e i cosiddetti complottisti, ha letteralmente sconvolto la vita di tutti, provocando morti, riempiendo le terapie intensive di tutto il mondo e costringendo all’isolamento come principale metodo di prevenzione . È in questo contesto che si ritrova ad operare “Phenomena Hub” (Associazione di Promozione Sociale con sede a Torre Annunziata), pronta a occuparsi di ricerca nei settori della Psicoterapia, delle Neuroscienze e della Psicopatologia. Animata da un team capitanato dal professore, Raffaele Sperandeo e formato dagli esperti psicologi, Valeria Cioffi, Lucia Luciana Mosca, Enrico Moretto, Teresa Longobardi e Yari Mirko Alfano, “Phenomena Hub” offre infatti a tutti i ricercatori di tali settori una casa comune in cui discutere di idee e progetti di ricerca, consentendone lo sviluppo e fornendo riconoscimento scientifico all’esperienza di medici, psicologi e psicoterapeuti, attraverso pubblicazioni su riviste indicizzate ed organizzazione di eventi scientifici di rilevanza internazionale. La piattaforma contiene più di cento test open access, check list tratte dalle linee guida dell’APA per i trattamenti dei disturbi psichici, corsi ECM asincroni e sintesi della letteratura scientifica e prodotti scientifici di autori collaborativi. L’obiettivo del gruppo è ottenere l’impegno congiunto di ricercatori e clinici per individuare i processi biologici, psichici e relazionali che concorrono a generare la sofferenza psichica. Per partecipare alla rete, è necessario iscriversi all’associazione, ed è possibile segnalare la propria idea o il progetto di ricerca: tutte le info sulle modalità di iscrizione sono sul sito della Associazione. “Phenomena Hub – ha detto il presidente e professore, Raffaele Sperandeo, psichiatra e psicoterapeuta- nasce dall’evidenza che, soprattutto in Italia, dopo un po’ di tempo dalla conclusione degli studi specialistici gli psicologi clinici e gli psicoterapeuti perdono tendenzialmente contatto con gli istituti formativi di riferimento e restano piuttosto isolati. Tale isolamento ricade profondamente sulla pratica professionale e, nonostante la maggior parte dei colleghi pratichi una buona attività terapeutica di base, li allontana anche dal contatto diretto con la continua innovazione scientifica: Phenomena Hub ha l’obiettivo di consentire di porre rimedio all’isolamento e mantenere il contatto continuo con l’innovazione. In questa fase particolare di pandemia stiamo svolgendo due tipi di attività online. Una relativa alla presentazione in webinar del lavoro di alcuni colleghi che producono formazione, ricerca e innovazione. L’altra riguarda la creazione di una vera e propria della rete all’interno dei social, generando uno scambio di contenuti scientifici che richiede feedback, integrazioni e condivisioni dei progetti all’interno del sistema della rete stessa. Per il futuro siamo orientati verso la creazione del sistema della rete collaborativa open source di professionisti che condividono i loro progetti, oltre allo sviluppo nazionale e internazionale della rivista scientifica e la progettualità di ricerca pura”. “La pandemia- ha concluso il professore Sperandeo, docente a Contratto di Neuropsichiatria Infantile presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università della Basilicata e di Psicologia del Lavoro presso la Federico II – ha modificato tantissime abitudini di vita della nostra civiltà, ci ha imposto interventi clinici a distanza che sono molto differenti rispetto all’interazione vis a vis col paziente. Le differenze sono già oggetto di ricerche e pubblicazioni da noi effettuate. Tuttavia, ciò che mi preme sottolineare è che la nuova modalità di web conference non è sostitutiva dell’incontro in presenza, ma è un lavoro che apre altri orizzonti all’intervento psicologico”.

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