ROCCABASCERANA – E cosi dopo quasi 50 anni di guida delle parrocchie di Cassano Caudino e Squillani Monsignor Ermanno Ruocchio, per tutti Don Ermanno è tornato alla casa del Padre.
Tralascio i convenevoli e la narrazione dell’estremo saluto fatto al prelato, per soffermarmi invece sulle sue eccelse qualità di pastore di anime, sempre pronto a dare ascolto e ad esaudire le richieste dei parrocchiani, anche quando queste non rispecchiavano il suo modo di vedere.
Con il parroco di Roccabascerana, Don Stefano Di Matteo, Don Ermanno aveva subito creato un legame particolare, era questi infatti, il padre spirituale del più giovane sacerdote, al quale spesso elargiva consigli sul come approcciare a comunità come le nostre, nelle quali spesso si ergono a censori personaggi che più che giudicare andrebbero giudicati.
Ed è proprio Don Stefano, il quale non gode certamente di buona salute, che don Ermanno si è trovato nel momento della malattia. Insieme hanno vissuto quei momenti facendo forza l’uno all’altro. Pur di non far mancare la dovuta assistenza spirituale ai parrocchiani, hanno concelebrato, fino a quando don Ermanno ha dovuto arrendersi al male. Non c’è stato giorno, nel quale il suo figlio spirituale non sia corso per accompagnarlo a fare accertamenti o consolarlo al capezzale fino a sommistrargli l’unzione degli infermi, quando ancora don Ermanno era cosciente e desideroso di ricevere il sacramento.
Ecco, mi sembrava giusto a quasi una settimana dalla celebrazione del funerale, porre in evidenza il particolare rapporto spirituale che intercorreva tra i due sacerdoti chiamati a guidare le parrocchie della nostra comunità.
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