POMIGLIANO D’ARCO, Napoli – I sindacati ed i lavoratori dello stabilimento Stellantis di Pomigliano sul piede di guerra dopo l’annuncio inaspettato, anche per la stessa azienda automobilistica, che la nuova Panda elettrica verrà prodotta in Serbia, nello stabilimento di Kragujevac. L’annuncio di quanto già si vociferava da settimane è arrivato spiazzando in primis Stellantis ed avvenuto ieri in occasione della visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Belgrado, direttamente dal presidente serbo Aleksander Vucic. La notizia, per niente ufficiale, è stata però accolta malissimo dai sindacati, dal momento che ci si aspettava che la Panda elettrica fosse prodotta nel sito industriale di Pomigliano d’Arco, per saturare gli organici dal giorno in cui il modello con i motori termici cesserà di essere prodotto nel sito automobilistico Vesuviano. «I piani industriali saranno comunicati a tempo debito», è stato aggiunto da Stellantis. Ma, ormai, ad ogni libello la polemica aveva già toccato vette altissime. «Le dichiarazioni rese alla stampa dal presidente serbo Aleksandar Vucic, che ha annunciato la produzione della Panda elettrica in Serbia, sono l’ulteriore conferma che il futuro degli stabilimenti italiani, dei livelli occupazionali e delle produzioni si decide fuori dai nostri confini. Dopo anni in cui le lavoratrici ed i lavoratori dello stabilimento di Pomigliano d’Arco hanno dovuto subire il ricorso agli ammortizzatori sociali, perché la produzione della sola Panda non bastava, oggi sentono nuovamente in pericolo il loro futuro. Il sito di Pomigliano d’Arco non può e non deve essere messo in discussione», scrivono Mauro Cristiani, segretario generale Fiom-Cgil Napoli, e Mario di Costanzo, responsabile del settore automotive della sigla sindacale. Sul piede di guerra anche il segretario generale Uilm Campania, Crescenzo Auriemma: «Sapevamo che la Panda, nel 2026, non sarebbe stata prodotta a Pomigliano, ma non conoscevamo la sua futura allocazione. Il 23 novembre scorso l’amministratore delegato del Gruppo aveva annunciato che, negli stabilimenti italiani, sarebbero stati prodotti numerosi e innovativi modelli». «Pomigliano, a nostro giudizio – aggiunge Auriemma – dovrà essere interessata all’attività di uno o più nuove auto. Considerate le disposizioni dell’Unione europea, anche qualche modello elettrico. Adesso parte la corsa alla sostituzione del modello Panda». Biagio Trapani, numero uno della Fim di Napoli, e Aniello Guarino, responsabile automotive per lo stesso sindacato, ricordano che lo scorso 23 novembre «la direzione Stellantis in un incontro sindacale a Mirafiori ci ha confermato la produzione di Panda nelle attuali versioni fino al 2026. Sollecitata dai nostri interrogativi rispetto al dopo, ci ha ribadito ufficialmente che verrà assegnato un altro modello allo stabilimento campano senza menzionare quale tipologia di modello. Se le notizie che giungono dalla Serbia vengono confermate da Stellantis, diventa urgente e indispensabile conoscere quale modello di vettura sostituirà l’attuale Panda». «Attualmente – concludono Trapani e Guarino – lo stabilimento di Pomigliano d’Arco è in una situazione particolarmente positiva per i volumi grazie alle produzioni di Alfa Romeo Tonale, del Dodge Hotnet e della Fiat Panda. Tutto questo ha consentito di azzerare la cassa integrazione sulle linee produttive e di assorbire l’attività di circa 1200 lavoratori provenienti dagli altri siti italiani. A partire dall’incontro del 6 dicembre prossimo, in sede ministeriale, la priorità deve essere il futuro Pomigliano; dal confronto che si aprirà con il governo e Stellantis, dovranno venir fuori tutte le garanzie necessarie a mantenere gli attuali livelli produttivi e occupazionali».
Preoccupazioni ne esprime anche la politica, quella di opposizione all’attuale Governo Meloni. «È molto preoccupante la possibilità che Stellantis affidi all’estero la produzione della Fiat Panda elettrica e non allo stabilimento di Pomigliano d’Arco, fiore all’occhiello industriale dell’intera Campania – afferma Valeria Ciarambino, consigliere del Gruppo Misto e Vicepresidente del Consiglio regionale della Campania – Nonostante gli enormi sacrifici che hanno sopportato e che sopportano ancora le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento, questa decisione se attuata depaupererà il ricco patrimonio umano e industriale del comparto, incluso l’indotto». «Lo stabilimento di Pomigliano – prosegue Ciarambino – non può essere messo in discussione, il territorio campano non può assistere all’ennesimo scippo industriale, lo dico da pomiglianese e da rappresentante delle istituzioni del territorio. Bene ha fatto la Cgil a lanciare l’allarme e la Regione Campania non può e non deve sottovalutare il rischio che corrono migliaia di lavoratrici e lavoratori della provincia di Napoli e non solo – ha aggiunto Ciarambino – Va salvaguardato il futuro produttivo dello stabilimento ed è indispensabile ricevere adeguate garanzie a tutela dei livelli occupazionali. Chiederò alla Giunta regionale di attivarsi affinché vertici aziendali e istituzioni chiariscano nel merito e nell’interesse dei lavoratori tutti». E in una nota i deputati M5s Chiara Appendino e Antonino Iaria attaccano: «Il governo serbo, e non quello italiano, ha comunicato che la nuova Panda elettrica verrà prodotta in Serbia. È questo il modo in cui Meloni e Salvini intendono tutelare il Made in Italy? Investendo in Serbia?». «Siamo preoccupati – attacca la segretaria del Pd, Elly Schlein – dalla totale assenza di politiche industriali da parte del governo, e la misuriamo anche oggi con la preoccupazione sull’idea che la panda elettrica venga prodotta in Serbia. Stiamo ancora aspettando di capire quali sono le prospettive degli stabilimenti di Stellantis in Italia, siamo vicini alle preoccupazioni delle lavoratrici e lavoratori di Pomigliano, è un anno che questo governo è insediato, non abbiamo avuto ancora risposte sul terreno delle politiche industriali per assciurare buona occupazione di qualità e investimenti in questo Paese che possano farci stare nella conversione ecologica e digitale a testa alta e non in coda rispetto a tutti gli altri Paesi europei».
Ma Stellantis, sicuramente spiazzata dall’annuncio precoce del presidente serbo getta acqua sul fuoco: «Parlando di Panda – spiega un portavoce della casa automobilistica – riteniamo che l’attuale modello soddisfi appieno le esigenze di mobilità di un’ampia fascia di utenti, soprattutto italiani; per questo motivo, non la consideriamo in concorrenza con il modello che vedrà la luce in Serbia, che sara’ su un’altra piattaforma e posizionato in modo diverso dall’attuale in quanto la Panda sta diventando una famiglia, come lo è per 500. Per questo motivo, se l’evoluzione normativa e le condizioni competitive dello stabilimento di Pomigliano lo consentiranno, è nostra intenzione continuare il suo ciclo di vita e quindi sostenere lo stabilimento fino all’arrivo del nuovo ciclo di modelli’. A dirlo un portavoce di Stellantis, in risposta all’agitazione suscitata dalle parole del premier serbo Aleksander Vucic, che nell’incontro con la premier Giorgia Meloni, ha fatto sapere che presso lo stabilimento di Kragujevac, dove attualmente si produce la 500L, Stellantis trasferira’ la produzione della Panda elettrica. «Per quanto riguarda Pomigliano- continua il portavoce -, lo stabilimento ha visto l’arrivo di un prodotto particolarmente competitivo come l’Alfa Romeo Tonale e la Dodge Hornet per il mercato statunitense. Oggi lo stabilimento lavora su 12 turni sia per il Tonale/Hornet sia per la Panda, che continua a essere un modello vincente, soprattutto grazie alla versione ibrida». «Pomigliano continuerà a produrre la Panda, i tempi sono prematuri per fare ulteriori annunci. I piani industriali saranno comunicati a tempo debito e nelle sedi opportune», ha concluso.
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