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Leonardo: ecco il piano per la creazione di 18 poli di eccellenza italiani nella divisione Elettronica per la Difesa

Leon 20220120 Bacoli Radar 1110 24MP JH8

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ROMA – Leonardo punta a conquistare la leadership europea nell’Elettronica per la Difesa con un piano di crescita e sviluppo quinquennale che pone al centro il sistema industriale italiano. In particolare Leonardo, attraverso la Divisione Elettronica – circa 13.000 persone di cui oltre 8.500 in Italia e 18 poli di eccellenza tecnologica a livello nazionale dedicati alla progettazione, sviluppo, produzione e supporto di radar, sensoristica avanzata, sistemi di protezione e di difesa per piattaforme aeree, spaziali, terrestri e navali – si propone una crescita significativa nell’arco di piano, attraverso la maggiore competitività delle linee produttive, della logistica e della supply chain, una forte concentrazione sull’innovazione di prodotto e il consolidamento della propria rete di open innovation, con accordi pubblico-privati con Università, centri di ricerca e ITS/ITIS. Gli investimenti previsti – 200 milioni di euro annui dedicati al sistema industriale italiano (in tutto 300 milioni annui considerando anche la componente della Divisione in UK) insieme allo stanziamento di ulteriori 50 milioni di euro nei primi 3 anni destinati all’ottimizzazione dei siti industriali nazionali – saranno rivolti alla creazione di poli tecnologici specializzati a forte vocazione innovativa, al completamento della digitalizzazione delle linee produttive, alla sostenibilità ambientale e al rafforzamento della logistica, dei flussi produttivi e della supply chain. Perno del processo di rafforzamento delle linee produttive sarà la “Factory of the Future”, il modello per una fabbrica intelligente, già in corso di sviluppo nel Regno Unito, che, incorporando i concetti di Industria 4.0 e Digital Manufacturing, con l’ausilio di robotica e sistemi digitali garantirà processi produttivi più efficienti e sostenibili. A questo si aggiungerà una nuova organizzazione ancora più integrata dell’Ingegneria con la Produzione e investimenti mirati su tool e infrastrutture digitali, per consentire maggiore tracciabilità dei flussi, l’automazione dei processi e degli impianti di produzione. Anche la forza lavoro di Ingegneria e Manufacturing sarà progressivamente incrementata, insieme con interventi dedicati volti a irrobustire la supply chain. Inoltre, a Pomezia verrà creato un nuovo hub logistico centralizzato che consentirà notevoli ottimizzazioni in termini di performance operativa, efficienza e qualità. Tra le prime iniziative già avviate secondo l’approccio “Factory of the Future”, la linea di produzione automatizzata di pannelli fotovoltaici per applicazioni spaziali presso lo stabilimento di Nerviano e l’applicazione di sistemi di manutenzione predittiva con controllo capillare degli impianti a Cisterna di Latina. Oltre alle risorse allocate sui siti industriali e sui prodotti, la crescita del business passerà anche attraverso l’inserimento di nuove tecnologie in un’ottica di open innovation, con la creazione di ecosistemi tecnologici a livello territoriale e il potenziamento delle collaborazioni con il mondo della formazione e della ricerca. In particolare, saranno coinvolti in tutto il Paese oltre 20 poli universitari e centri di ricerca e 9 ITS/ITIS per stimolare la generazione di know how e valore aggiunto per i territori. Tra i temi prioritari, lo scambio con il settore scientifico e accademico consentirà di indirizzare ancor di più corsi, tesi e stage su obiettivi industriali della Divisione, nonché di cooperare su scelte tecnologiche di interesse strategico. Per quanto riguarda gli interventi sul tessuto produttivo della Divisione, i 18 poli di eccellenza italiani saranno in grado di gestirne il portafoglio tecnologico attraverso l’intera filiera del valore, dallo sviluppo, alla produzione fino al supporto post-vendita. Roma/Tiburtina (incluso lo stabilimento ex-Vitrociset) sarà sempre di più il centro di competenza per lo sviluppo e il supporto di sistemi di comando e controllo e radar navali, terrestri e del controllo del traffico aereo, nonché il sito di eccellenza per la produzione delle tecnologie a microonde. Cisterna di Latina diventerà il riferimento per lo sviluppo e produzione dei sistemi di comunicazione e computer avionici, integrando anche le attività di customer support. Su Roma/Tiburtina convergeranno le attività svolte fino a oggi a Carsoli, mentre sempre su Roma/Tiburtina e su Cisterna di Latina confluiranno le attività attualmente sviluppate a Pomezia. Napoli/Fusaro diventerà il centro per la produzione e il supporto logistico di radar, incluse le schede di microelettronica attualmente prodotte e integrate a Napoli/Giugliano. L’unione di flussi produttivi complementari consentirà un’ottimizzazione nel processo di realizzazione dei radar e, di conseguenza, un incremento nel livello di servizio al cliente. Genova/Puccini rafforzerà la propria missione verso le comunicazioni terrestri e navali, i sistemi di navigazione e i data link, con l’integrazione delle attività svolte fino a oggi presso la sede genovese di via Hermada. Gli altri centri di competenza della Divisione Elettronica in Italia (Abbadia San Salvatore, Brescia, Campi Bisenzio, Caselle, Catania, Montevarchi, La Spezia, L’Aquila, Livorno, Nerviano, Ronchi dei Legionari, Palermo, Pozzuoli) saranno ulteriormente focalizzati sulle rispettive specificità operative. Nello stabilimento pisano della Divisione Elicotteri confluiranno le attività finora gestite nel sito di Pisa, già specializzato nella produzione di software, mentre la sede di Grottaglie della Divisione Aerostrutture incorporerà anche la componente di sperimentazione di sistemi di comando e controllo in ambito navale attualmente sviluppata nel sito di Taranto. «Le persone complessivamente occupate nella divisione – sottolinea Antonio Liotti, responsabile Hr di Leonardo – ma anche nei territori della Campania e del Lazio che sono interessati dalla creazione di centri di eccellenza di Fusaro, Tiburtina e Cisterna di Latina in questi due territori ci sarà crescita occupazionale e non ci sarà sacrificio di missione».  Il sindacato per ora si mantiene cauto: «In questa operazione – sottolinea dichiara Bruno Cantonetti, segretario nazionale Uilm e Coordinatore settore aerospazio – si deve adottare la massima cautela e gli investimenti devono privilegiare l’occupazione e lo sviluppo del territorio. Nei prossimi giorni ci saranno nuovi incontri di approfondimento per conoscere dettagli sull’impatto e sulle ricadute occupazionali. Non potremo mai discutere di un progetto che preveda riduzione di organico, perdita o trasferimenti di attività in altri siti, ma soprattutto non potremo accettare un progetto che non sia condiviso dai lavoratori».

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