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A Mondragone riemerge l’Elixir Falernum sottomarino

A Mondragone riemerge l’Elixir Falernum sottomarino

A Mondragone riemerge l’Elixir Falernum sottomarino

MONDRAGONE (CE) – Riportate in superficie le 450 bottiglie di Elixir Falernum che il 7 luglio del 2023 l’Antica Distilleria Petrone aveva posizionato sui fondali marini al largo di Mondragone in prossimità dei resti di Sinuessa, l’antica città romana fondata nel 296 a.C. e sprofondata sotto il livello del mare intorno al IX secolo d.C. Il liquore riemerso sarà ora sottoposto a un programma di ricerca coordinato dal professore Salvatore Velotto, docente di tecnologie alimentari dell’Università San Raffaele di Roma, ed effettuato dal Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Lo studio valuterà in modo scientifico quanto la temperatura costante underwater, l’assenza totale di luce e di ossigeno, il movimento delle correnti e delle onde che cullano le bottiglie e il completo riparo dalle fasi lunari incidano sulla maturazione dei liquori. Per l’Elixir Falernum, che nel 2021 è stato il primo liquore in assoluto a livello mondiale a essere sottoposto ad affinamento sottomarino, si è trattato di una seconda volta. Infatti la prima cassa di bottiglie posta sui fondali marini nell’estate del 2021 fu riportata in superficie l’anno successivo e a luglio 2023 una nuova cassa era stata messa ad affinarsi sotto il livello del mare.
L’idea di verificare se anche per i liquori la permanenza sui fondali producesse effetti simili a quelli riscontrati sul vino è stata di Andrea Petrone, general manager dell’Antica Distilleria Petrone (nella foto), azienda storica del casertano nata nel 1858. La scelta è ricaduta sin dall’inizio su questo liquore a base di frutti di bosco e brandy invecchiato 3 anni, perché il nome riporta al celebre vino prodotto nell’Ager Falernus in epoca romana che proprio dal porto di Sinuessa raggiungeva via mare l’intero Impero. L’evento è stato realizzato grazie alla preziosa collaborazione del Comune di Mondragone, della Guardia Costiera, dell’Associazione Arma Aeronautica – Sezione di Caserta, di STS Servizi Tecnici Subacquei, che si è occupata di sganciare la cassa ancorata sul fondale marino e farla emergere in sicurezza, e di YDigital Firm, società benefit che ha fornito il dispositivo elettronico per il monitoraggio della temperatura e delle oscillazioni della cassa durante l’intero periodo d’invecchiamento.

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