Femminicidio a Messina, fermato Stefano Argentino: “Seguiva Sara da anni con attenzioni moleste”

Femminicidio a Messina, fermato Stefano Argentino: “Seguiva Sara da anni con attenzioni moleste”
Femminicidio a Messina, fermato Stefano Argentino: “Seguiva Sara da anni con attenzioni moleste”

(PRIMANOTIZIE) MESSINA – 1 APRILE, Ha un nome e un volto l’indagato per l’omicidio di Sara Campanella, la studentessa ventiduenne uccisa ieri in strada a Messina, vicino allo stadio “Giovanni Celeste”. I carabinieri del Comando Provinciale hanno eseguito nella notte un fermo nei confronti di Stefano Argentino, 27 anni, originario di Noto (SR) e studente della stessa facoltà della vittima. È stato rintracciato a casa sua, nel Siracusano, grazie alla collaborazione con i carabinieri di Siracusa.

Secondo la ricostruzione, Argentino avrebbe seguito Sara nei pressi del Policlinico universitario per poi affrontarla lungo via Gazzi, dove l’avrebbe accoltellata dopo una discussione. A inchiodarlo sono state le telecamere di sorveglianza del Policlinico e dei negozi della zona, ma anche le testimonianze dirette di colleghi e passanti.

Il procuratore di Messina, Antonio D’Amato, ha dichiarato che l’indagato manifestava da circa due anni “attenzioni insistenti e moleste” nei confronti della vittima, che aveva confidato più volte ad amiche e colleghe il suo disagio. In più occasioni Sara aveva riferito di sentirsi seguita e infastidita. Aveva anche inviato messaggi vocali in cui parlava del suo timore, come quello inviato pochi minuti prima di morire: “Dove siete, che sono con il malato che mi segue?”

La Procura ha parlato di un solido quadro indiziario e ha chiesto al gip un provvedimento restrittivo. Secondo gli inquirenti, il delitto sarebbe l’epilogo di un’escalation di comportamenti ossessivi. (PRIMANOTIZIE)

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