ROMA – “Questa per noi è una brutta notizia, è una brutta notizia per coloro che subiscono e dovranno subire sofferenze ancora più a lungo.Una brutta notizia per la democrazia”. Così Marco Cappato al Messaggero, dopo la decisione della Consulta di dichiarare “inammissibile” il referendum sul fine vita. Ma “il cammino sulla legalizzazione non si ferma (…), abbiamo altri strumenti a disposizione. Come con Welby e Dj Fabo. Andremo avanti con la disobbedienza civile, faremo ricorsi.Eutanasia legale contro eutanasia clandestina”, ha detto. Ieri appunto la Consulta ha ritenuto inammissibile il quesito perché “a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili”.
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