COSENZA – Certo, è allarme anche nelle zone interne a causa delle intense precipitazioni che hanno provocato frane e smottamenti, ma in pianura – riferisce Coldiretti – in questi giorni ha molto preoccupato il livello dei fiumi, in particolare del Crati che in località “foggia” nell’area urbana di Corigliano ha rotto gli argini e provocato pericolo per le persone, l’allagamento di oltre 100 ettari di agrumeti e oltre 40 di seminativi. Dopo l’alluvione del 2013 che provocò l’allagamento del Parco Archeologico di Sibari questa – continua Coldiretti – è la terza alluvione dal 2018. Evidentemente, nonostante le continue segnalazioni di pericolo sempre opportunamente documentate, non sono state messe in campo adeguati interventi risolutori, ma si è solo tamponato. “Gli agricoltori – dichiara Franco Aceto presidente regionale dell’organizzazione – ancora una volta pagano un conto immediato con rilevanti danni alle produzioni tardive di agrumi ma anche in prospettiva poiché si rischia l’asfissia radicale delle piante e quindi la moria. Devo segnalare che gl’interventi delle forze preposte sul territorio: Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Comune e Consorzio di Bonifica di Trebbisacce sono state tempestive, e pertanto esprimiamo meritevole apprezzamento. Le aziende hanno riscontrato il lavoro di sintonia per agevolare lo sgrondo rapido delle acque, diminuire l’allagamento ed evitare danni ulteriori. Anche in questa occasione di emergenza, Il Consorzio ha effettuato, d’intesa con le altre forze i campo, lavori che vanno anche al di là delle proprie competenze. Ci sono altre situazioni di pericolo lungo il corso del fiume Crati – avverte Aceto –dove in più zone lo spessore della spalla dell’argine sinistro è notevolmente ridotto. In molte di queste aree insistono colture agricole specializzate, orticole e fruttiferi, impianti serricoli, fabbricati rurali ed abitazioni civili. Continuiamo – conferma Aceto – a seguire l’evolversi della situazione anche perché a causa dei cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, nei prossimi giorni è prevista una nuova allerta meteo della protezione civile che potrebbe creare ulteriori situazioni di rischio visto cheinla Calabria, sulla base dei dati Ispra, ben 100 % dei comuni hanno parte del territorio in pericolo di dissesto idrogeologico”. I moderni sistemi di georeferenziazione – conclude Aceto –consentono un agevole individuazione dei “siti a rischio” e quindi utili a prevenire le situazioni di pericolo”, ma nello stesso tempo, per quanto riguarda gl’argini dei fiumi, è necessario attivare una azione di interventi di prevenzione che possa consentire lavori di pulizia e regimentazione del corso delle acque dei fiume, in perfetta sintonia tra protezione Civile, Comuni di competenza territoriale e Consorzi di Bonifica.
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