NAPOLI – Arrivi alla sede centrale dell’Archivio di Stato di Napoli, in p.tta Grande Archivio-5, sali al secondo piano, nella “Sala Catasti”, una volta “Sala del Capitolo”, dove si riunivano i monaci, e non sai bene dove guardare perché tutto sollecita la tua attenzione.
Un luogo dove storia, cultura ed arte si fondono e si potrebbe parlare tanto del nostro passato, a partire da Murat, ma anche prima, fino ad oggi, per celebrare una Napoli che è stata Capitale.
Lo avverti, non sono solo semplici considerazioni dette senza capirne a fondo il significato. Il Dott. Lorenzo Terzi, in rappresentanza della Direttrice Dott.ssa Candida Carrino, ci accoglie e ci racconta del prestigio storico del luogo.
Oggi “ Noi per Napoli”presenta, anche in questa sede, il saggio di Luca Lupoli “Mario Persico e la sua produzione operistica”. Relatori prestigiosi siedono al tavolo : M° Mariano Patti, Direttore d’Orchestra e già docente del Conservatorio di Napoli, e il M° Mauro Castaldo, docente del Conservatorio di Benevento, tra l’altro fondatore e presidente dell’Associazione Organistica “Giovanni Maria Trabaci” promotrice di incontri culturali e scambi culturali internazionali.
Le letture sono state affidate a Giancarlo Lobasso, speaker radiofonico, attore del Teatro De Poche, doppiatore, voce basso in coro polifonico.
Il libro del Lupoli è stato richiesto per la prestigiosa Biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella ed ora una copia che ricorda Persico e le sue composizioni è stata assicurata a futura memoria.
L’Archivio di Stato di Napoli organizza mostre, convegni, esposizioni, seminari; partecipa a manifestazioni culturali promosse dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, dalle Università, da istituti ed enti di ricerca. La presentazione del libro di Lupoli entra di diritto nella rassegna “Dialoghi di carta” Incontriamoci in Archivio.
Sorprendentemente nuove “finestre” si aprono attorno al Persico.
Il M° Patti parla di quanto Napoli sia difficile per ogni carriera e nello specifico per quella dei nostri talentuosi musicisti e fa una proposta: dare loro la possibilità di esibirsi nei teatri minori per poterli tenere con noi, farli crescere e perché no, consegnarli alla gloria.
“La musica è la voce del tempo”, così esordisce il M° Mauro Castaldo, e aggiunge che a partire dalle scuole elementari va fatta conoscere ai bambini, e non solo, va fatto conoscere il mondo immaginario della lirica perché solo così saranno adulti interessati all’ ambito.
Non mancano le letture a cura di Giancarlo Lobasso: un documento certifica il successo che fin da subito ha suscitato la “La Locandiera” del Persico; un bellissimo “Inno alla libertà” interpretata da Juanito nella Morenita opera del nostro, composta nel 1922 e per finire dal “Mattino” del 1977 la notizia della morte del compositore.
L’intervento dell’autore ha avuto un taglio culturale dove ben si evince la sua conoscenza musicale. Il soprano Olga De Maio che per questo saggio è stata indispensabile perché ha curato le ricerche biobibliografiche del Persico da’ un annuncio: “Il saggio sul Persico avrà un prosieguo nella narrazione, con nuovi progetti editoriali, legati anche alla proposta di esecuzione ed interpretazione dei suoi brani di cui siamo venuti in possesso”.
A conclusione della splendida mattinata caratterizzata da un clima conviviale, anche per via del compleanno dell’autore, abbiamo ascoltato alcuni brani del Persico dalle voci del soprano Olga De Maio e del tenore Luca Lupoli, accompagnati dalla Maestra Nataliya Apolenskaya.
L’articolo All’Archivio di Stato di Napoli il pienone per il saggio su Mario Persico proviene da PRIMACAMPANIA.
Commenta per primo