SALERNO – L’eruca salax di Ovidio non smette di sorprendere: oltre alle note proprietà afrodisiache, fa bene al cuore. Dalla rucola della piana del Sele, in provincia di Salerno, si potrà estrarre un farmaco per combattere l’ipertensione e le malattie cardiovascolari, confermandosi un vero “superfood”. La Regione Campania infatti ha dato il via libera al progetto presentato per la misura 16 del PSR, che vede insieme il Consorzio di Tutela della Piana del Sele IGP, tre aziende agricole pilota, la fondazione Saccone e ENG4LIFE, spin-off dell’Università degli Studi di Salerno, nell’ambito più vasto della operatività degli Agricultural Knowledge and Innovation Systems (AKIS) regionali per lo scambio di conoscenze e la diffusione delle innovazioni.
L’obiettivo è sperimentare l’estrazione di “4-metiltio butil isotiocianato”, meglio noto come “erucina”, un principio attivo con eccezionali proprietà anti-ipertensive e vasodilatatorie. L’estrazione avverrà attraverso la lavorazione degli scarti di lavorazione della rucola, essiccati e sottoposti ad ultrasuoni, utilizzando come solvente l’etanolo. Il risultato progettuale sarà la valorizzazione degli scarti della rucola, utilizzando quasi il 100% dell’intera produzione, lanciando sul mercato un principio attivo ad alto potenziale nella cosmesi, nella nutraceutica e nella farmacologia.
Il progetto prevede di poter sperimentare prima in laboratorio e poi con un prototipo in scala l’intero processo di estrazione. La realizzazione dell’idea sarà seguita poi da una capillare attività di diffusione e sensibilizzazione dei risultati, al fine di rendere disponibile il processo a tutti i soggetti del comparto e sviluppare un ulteriore filone imprenditoriale.
“Con questo progetto – dichiara Vito Busillo, presidente del Consorzio di Tutela della Rucola della Piana del Sele IGP – si offre un ulteriore ampliamento alle potenzialità di questo straordinario prodotto, che fa bene alla salute e risponde alle esigenze di sostenibilità ambientale. Abbiamo già introdotto macchine elettriche per la lavorazione in campo, che abbattono le emissioni. Oggi, con il progetto erucina, riusciremo anche a ridurre a zero gli scarti. L’ambizione del Consorzio è portare le aziende aderenti a superare nel breve tempo i 400 milioni di fatturato aggregato e candidarci in pochi anni a scalare la top ten dei prodotti agroalimentari italiani DOP e IGP”.
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